Una professione ormai in rosa. Arrivate in punta dei piedi – la prima fu Ernestina Paper, laureata in Medicina nel 1877 presso l’Istituto di Studi Superiori Fiorentino – le donne medico in attività sono più dei loro colleghi uomini.
La tendenza, in atto da diversi anni, si è oramai consolidata nel nostro Paese, come emerge dal Bilancio Sociale 2024 dell’Enpam, l’ente previdenziale di medici e odontoiatri. Che parla di “storico sorpasso”. E se arrivare a ruoli apicali è ancora un’impresa, non ci sono dubbi: il futuro della medicina sarà sempre più rosa. Tra i camici bianchi che hanno iniziato la professione medica o odontoiatrica nel 2023 (i nuovi iscritti alla Quota A Enpam), le donne sono infatti il 59%.
I numeri oggi
Al momento il dato della componente femminile è al 50,1% contro il 49,9% dei maschi (dato rilevato al 31 dicembre 2023). Ma il sorpasso riguarda l’intera platea dei medici e dei dentisti in attività in Italia, cioè tutti i professionisti che contribuiscono alla Quota A Enpam. Al momento, però, negli ospedali pubblici è donna il 25% dei direttori di struttura semplice e solo il 19% di quella complessa (dati al 2020, secondo l’Osservatorio sull’equità di genere della leadership in sanità).
Per Alberto Oliveti, presidente dell’Enpam, “il futuro della professione medica e il destino stesso del Servizio sanitario nazionale si scriveranno con l’azione delle donne e con la loro capacità di prendersi cura. Una sfida importante, che potrà diventare chance di rilancio per il Paese e per la società”.