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Medicina: Premio Lasker ai ricercatori degli anti-obesità GLP-1

Premio Lasker obesità

Il premio Lasker per la ricerca medica clinica è stato assegnato quest’anno a tre scienziati, Joel Habener (del Massachusetts General Hospital, Boston, Usa), Svetlana Mojsov (della Rockefeller University) e Lotte Bjerre Knudsen (di Novo Nordisk), che hanno reso possibile trasformare la scoperta dell’ormone intestinale GLP-1, in una rivoluzionaria terapia contro l’obesità (e non solo). Gli analoghi recettoriali del GLP-1 sono considerati tra i farmaci più incredibili dei nostri tempi.

Il prestigioso premio Lasker viene assegnato dal 1945 a ricercatori che abbiano dato un particolare contributo alla medicina e alle scienze biomediche. È considerato un po’ l’anticamera del premio Nobel, visto che 87 scienziati già insigniti del Lasker award hanno successivamente ricevuto il Nobel.

Il lavoro dei ricercatori

Joel Habener all’inizio degli anni ’80 ha dato il via alle ricerche che avrebbero portato ad identificare il GLP-1 (la sequenza del Dna del gene del proglucagone, il precursore del GLP-1 è stata identificata la prima volta nella rana pescatrice). Svetlana Mojsov invece nello stesso periodo stava lavorando all’identificazione della forma biologicamente attiva del GLP-1, attraverso una strada alternativa e complementare a quella di Habener, ipotizzando che una sequenza aminoacidica (7-37) contenuta nel proglucagone potesse contenere la forma attiva del GLP-1.

È del 1992 il primo studio sul GLP-1 nell’uomo, incentrato sui suoi effetti anti-diabete (stimola la produzione di insulina); alcune aziende pharma, tra le quali la danese Novo Nordisk, cominciano a produrre analoghi recettoriali del GLP-1, che verranno introdotti nella terapia del diabete di tipo 2. Ma gli scienziati impegnati in questo filone di ricerca si accorgeranno presto che questi farmaci hanno un effetto anche sul peso corporeo.

Lotte Bjerre Knudsen comincia a lavorare alla Novo Nordisk quando era ancora una studentessa di ingegneria chimica alla Techincal University danese. I suoi studi porteranno alla scoperta di liraglutide, il primo GLP-1 analogo somministrabile una volta al giorno. Intanto si continua a lavorare alla messa a punto di farmaci sempre più performanti e si arriva a semaglutide, destinato a diventare un blockbuster. Questi farmaci oggi sono ‘contesi’ dal tutte le specialità mediche perché giorno dopo giorno svelano nuove potenzialità: non solo come terapia per il diabete e l’obesità, ma anche come scudo di protezione del cuore, dei reni, del sistema nervoso centrale.

Non sorprende dunque che il Lasker Award 2024 sia andato ai pionieri delle ricerche sugli analoghi recettoriali del GLP-1. Sono circa un miliardo le persone che convivono con l’obesità in tutto il mondo; solo negli Usa il problema riguarda il 40% degli adulti e in Europa il 25%. L’obesità, oltre ad essere una malattia cronica di per sé è anche un fattore di rischio per tante patologie cardio-metaboliche e oncologiche. Con la sola dieta e l’esercizio fisico non si ottengono grandi risultati ma non è pensabile che la terapia possa essere affidata tutta alla chirurgia bariatrica. I nuovi farmaci basati sugli analoghi recettoriali del GLP-1 sembrano essere la giusta risposta di salute a questo problema planetario.

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