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Startup: il boom delle tecnologie per la longevità e i nonni tech

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Con l’aumento dell’età media della popolazione, sta emergendo un settore innovativo collegato strettamente alla Silver economy: l’Age Tech. Un settore in fermento, animato da startup che offrono soluzioni digitali e personalizzate a misura di anziani, dalle tecnologie assistive all’ e-Health. “Anche la crescita dell’intelligenza artificiale offre opportunità per migliorare il benessere degli anziani”. Parola di Sabina Eminente, direttrice del Master in Digital Marketing & Business Transformation della Rome Business School che, in vista della due giorni della Rome Startup Week in programma al Gazometro il 19 e 20 settembre, analizza con Fortune Italia l’innovazione legata alla longevità. Un settore in forte crescita, considerato l’aumento dell’età media della popolazione, non solo italiana.

Ma come possiamo definire la Silver economy? “Si tratta di un concetto fondamentale che, in sostanza, rappresenta l’insieme delle attività economiche collegate alle esigenze e ai desideri delle persone anziane. Che, grazie alla loro esperienza e alle risorse finanziarie, hanno il potenziale per contribuire in modo significativo all’economia. Questo contributo è evidente ed è collegato al benessere fisico, mentale e finanziario degli anziani. La salute fisica e la prevenzione sono aspetti di vitale importanza in questa fase della vita, ma non vanno trascurate le dimensioni del benessere mentale e sociale”, spiega Eminente.

Come ricorda l’esperta nella ricerca “Da silver economy a longevity economy. Salute, tecnologia e opportunità di business”, secondo le proiezioni del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali (2022) entro il 2050 il 44% della popolazione mondiale avrà più di 50 anni (dal 34% del 2020), con un aumento dell’impatto economico della popolazione over 50. Oggi, secondo le Nazioni Unite, circa 2 miliardi di persone hanno raggiunto la soglia dei 50 anni o più.

Potere d’acquisto degli anziani

E in Italia? “Siamo uno dei Paesi più longevi: già adesso – ricorda Eminente – siamo in pole position con il Giappone. Il trend è quello dell’allungamento della vita media, ma non è solo una questione di quantità: il punto sono gli anni vissuti in buona salute. Quindi l’attenzione è a prepararci, come società ma anche come individui, a prevenire i problemi di salute legati all’invecchiamento. Ovvero fare tutto il possibile per allungare la parte di vita in cui si riesce ad essere in buona salute”. Un filone interessante, che ha visto moltiplicarsi le startup attive nel settore.

Dove va la ricerca

“Ci sono casi di startup che si occupano di dare strumenti alle Rsa per gestire un numero importante di pazienti in modo efficiente ed efficace. Ma c’è anche tutta la parte di ricerca e innovazione legata all’efficientamento della sanità, sia pubblica che privata – aggiunge Eminente – perchè chiaramente, con l’intelligenza artificiale e la tecnologia, si riesce a organizzare meglio gli accessi, gli appuntamenti e ad assicurare un rapporto costante con i pazienti”. La tecnologia per gli over, insomma, consente l’ottimizzazione delle risorse e una gestione più efficente di tutta una serie di servizi: prenotazioni, appuntamenti, visite, etc.

Brian traning e viaggi virtuali

“Ci sono poi le startup che guardano ai farmaci e agli integratori e offrono un percorso personalizzato. Ma la longevità non è legata solo alla salute fisica – ribadisce l’esperta nella sua analisi – Pensiamo alle buone abitudini di vita, alla dieta, al movimento, all’effeto del consumo di tabacco e alcol e al mantenimento di un peso corporeo che riduca il rischio di malattie. C’è tutta la parte di salute mentale, psicologica e sociale: quindi il fatto di aiutare le persone ad avere un uno scopo nella vita. La tecnologia offrirà sempre più risposte da questo punto di vista”.

Non pensiamo soltanto a soluzioni in grado di aiutare le persone a vivere in case smart, dotate di sensori e tecnologie che rendono più facile il movimento. Ma anche di allenamento mentale, di brain training che sfrutti “la musica, o di innovazioni che consentano di viaggiare con la realtà virtuale anche a chi non può più muoversi, ma aveva questo tipo di passione”.

Nonni tech

La corsa dell’innovazione appare irrefrenabile. “C’è un’enorme democratizzazione, una proliferazione di idee e una selezione naturale che – dice Eminente – porterà  rapidamente a far andare avanti quelle che funzionano. E questo comporterà anche una riduzione dei costi: la maggior parte delle delle nuove idee nasce su un modello di business premium, in cui si offrono servizi che all’inizio sono  gratuiti. Purtroppo – avverte – ci sarà una differenza tra i silver più tech e quelli che lo sono meno, e sarà importante ridurre questo questo divario”.

“L’altra cosa secondo me molto importante, di cui gli americani si stanno rendendo conto ma su cui in Europa si fa più fatica, è che l‘innovazione va fatta mettendosi nei panni dell’anziano, non semplicemente immaginandone i bisogni, ma coinvolgendoli davvero nella fase di design. Tra l’altro i nonni delle prossime generazioni sono persone cresciute con la tecnologia e che saranno più aperte all’innovazione. Inoltre alle dimensioni della salute fisica e mentale dobbiamo aggiungere quella sociale. Quindi pensiamo che questi anziani vorranno avere un continuo stimolo cerebrale, legami e interazioni significative”.

C’è poi il tema della salute finanziaria per gli over 5o anni: “Occorrerà ripensare il mondo del lavoro, perchè se si va in pensione a 65 anni, che cosa faremo fino ai 90, 100 anni?”, si chiede Eminente. L’esperta è convinta che bisognerà assicurare “un’indipendenza finanziaria prolungata” al popolo silver in forte crescita, “tenendo conto dell’allungamento della vita”.

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