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La finanza immobiliare e la creazione di valore sociale

Sono qui presentati in anteprima i temi affrontati dal report intitolato “La finanza immobiliare e la creazione di valore sociale. Un modello di educazione finanziaria e culturale”, realizzato grazie al lavoro di ricerca degli studenti della della Scuola Politica “Vivere nella Comunità”, con il supporto scientifico di REAM SGR e del Direttore Generale Oronzo Perrini.

Finanza immobiliare e impatto sociale

Scopo centrale della ricerca è stato quello di dare ampio rilievo al legame, inscindibile e prezioso, fra la raccolta di risorse finanziarie e la loro allocazione ottimale verso progetti immobiliari capaci di generare elevato impatto sociale, in una fase di trasformazione inedita dell’economia e di rinnovato dialogo fra settore pubblico e privato nel sostegno al welfare in Italia, nel segno della sussidiarietà orizzontale. Da qui anche l’attenzione trasversale rivolta nel report alla necessità di integrare i fattori ESG nelle politiche di gestione e sviluppo immobiliare, finalizzata alla creazione di valore a lungo termine e al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite. L’integrazione dei fattori di sostenibilità è riconosciuta come determinante per allineare gli obiettivi imprenditoriali alle aspettative del legislatore e degli investitori, contribuendo a migliorare la reputazione aziendale e facilitando l’attrazione di capitali nazionali ed esteri. L’analisi SROI (Social Return on Investment), come sarà presentata nel report, costituisce in questo senso uno strumento essenziale per valutare il ritorno sociale degli investimenti realizzati, orientando le strategie di crescita e comunicazione delle imprese di settore rafforzandone la responsabilità sociale e l’accountability verso gli stakeholders.

Il dialogo fra pubblico e privato nel sostegno alla finanza immobiliare

Stante il rilievo preminente che la dimensione dell’impatto sociale assume nelle strategie di investimento odierne, il ruolo del soggetto pubblico rimane essenziale e assume oggi connotati nuovi nei programmi di sviluppo immobiliare, in primo luogo mediante l’adozione di strumenti conformativi dell’attività privata agli interessi di carattere pubblicistico, e in secondo luogo attraverso l’adeguata regolamentazione dello sviluppo urbanistico e della tutela del paesaggio. Infine, il soggetto pubblico, in qualità di investitore stabile e di lungo periodo, favorisce meccanismi di crowding-in di risorse private, sia nazionali sia internazionali, incrementando l’afflusso di capitali e migliorando la liquidità del mercato. L’intervento diretto dello Stato-imprenditore facilita la nascita di start-up innovative di settore, promuovendo la diversificazione degli investimenti e favorendo la creazione di un ecosistema finanziario robusto, innovativo e resiliente. Al suo fianco, imprescindibile e complementare è l’azione operata dal capitale privato “paziente” nell’individuare progetti e asset meritevoli di investimento, implementando strategie rigenerative del tessuto immobiliare, sia nella prospettiva della gestione diretta che del ricollocamento sul mercato.

Proptech, innovazione tecnologica e settore immobiliare

Per tutti gli attori in gioco, ineludibile è il compimento di un processo di trasformazione aziendale nel segno dell’innovazione tecnologica, mediante la digitalizzazione dei processi e degli strumenti di analisi e progettazione. Di stringente attualità sono, poi, le riflessioni contenute nel report su proptech e innovazione tecnologica nel real estate, la cui rivoluzione sta progressivamente migliorando l’efficienza operativa, riducendo i costi e fornendo nuove opportunità di mercato per gli operatori del settore. AI, blockchain, uso strategico dei dati e realtà virtuale consentono già oggi una gestione più efficiente degli immobili e una maggiore trasparenza nelle transazioni di mercato, offrendo significativi vantaggi competitivi ai professionisti e alle aziende capaci di integrarli efficacemente nelle proprie strategie imprenditoriali.

Comunicazione istituzionale e di impresa

E poiché “chi non comunica scompare”, l’adozione e l’implementazione di una strategia di comunicazione chiara e inclusiva appare fondamentale per garantire trasparenza, correttezza e fiducia nel mercato immobiliare. Per questo, il report darà spazio a riflessioni sul valore sociale di una eccellente promozione esterna delle strategie di investimento nel settore immobiliare, essenziale per costruire relazioni sane e solide con gli stakeholders, e tra tutti in primo luogo coi cittadini, le istituzioni, i clienti e gli investitori.

Conclusioni e prospettive future

In conclusione, i contributi raccolti nel report offriranno una visione chiara e organica della direzione strategica necessaria per affrontare le sfide del settore immobiliare contemporaneo. Il lavoro sottolinea come il futuro del settore immobiliare e il suo impatto sociale benefico per la collettività dipendano dalla capacità di adottare pratiche sostenibili, integrare costantemente le innovazioni tecnologiche nelle scelte imprenditoriali e mantenere sempre aperto il dialogo con cittadini, istituzioni e investitori, anche – e soprattutto – attraverso una comunicazione trasparente, efficace e inclusiva. 

Hanno partecipato alla stesura: Ivan Accorsi, Flavio Caramanica, Valentina Maria Cefalù, Guido De Simone, Marianna Duca, Eugenia Emili, Virginia Fatta, Ariel Hartung de Hartungen, Maria Giuseppina Lamanna, Maris Leonetti, Antonietta Malatesta, Manfredi Marcianò, Mariangela Rulli, Gaia Saponaro, Sara Scaranna, Claudia Senatore, Daniele Tammaro. Coordinamento di Carlotta Vita e Andrea Vignini.

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