GILEAD
Leadership Heade
Cerca
Close this search box.

Orgoglio olimpico tra Parigi e Milano Cortina: le sfide per Giovanni Malagò

Giovanni Malagò

È quello che anima gli atleti tricolori in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina, secondo il presidente del Coni e della Fondazione responsabile dei Giochi, Giovanni Malagò. Convinto che l’Italia saprà stupire ancora.

Sembra un anno d’oro per lo sport italiano, con la dolorosa eccezione del calcio. Una bella premessa per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina? “Possiamo parlare di un’eccellente premessa. Certo, si tratta di situazioni diverse: da una parte gli sport estivi, dall’altra quelli invernali. Ma è un dato di fatto che il prestigio di un Paese, sportivamente parlando, si misura anche e soprattutto dai risultati. E i nostri numeri sono molto chiari”. Parola del presidente del Coni e della Fondazione Milano Cortina, Giovanni Malagò, che tornando dalle Olimpiadi di Parigi ricorda le “40 medaglie vinte, eguagliando il record realizzato a Tokyo. Era il nostro obiettivo e ci siamo riusciti, migliorandolo in termini di qualità: due ori e tre argenti in più, oltre alla conferma di un ruolo da protagonisti nello scenario dello sport mondiale. È stata una grande edizione sotto tanti punti di vista. Siamo passati da 67 a 79 atleti in finale, abbiamo vinto la singolare ‘classifica’ dei quarti posti, dato che sottolinea la bontà della spedizione in termini assoluti. Complessivamente i medagliati sono stati 80: una cosa di cui sono molto orgoglioso, perché certifica come il nostro Paese sia chiaramente competitivo in molteplici ambiti agonistici, forse come nessuno al mondo. Le atlete, poi, hanno vinto in modo netto la personale competizione con gli uomini: 7 ori su 12”.

Sulle piste delle Dolomiti si sfideranno oltre 3.500 atleti di 16 discipline olimpiche e 6 paralimpiche, provenienti da oltre 90 Paesi. In palio, 195 medaglie. Ma anche qualcosa come 1,5 milioni di biglietti per 1,6 milioni di visitatori (stando alle attese), con un impatto sul Pil stimato in circa 3 mld di euro (dati Luiss). L’appuntamento è dal 6 al 22 febbraio 2026, mentre dal 6 marzo inizieranno i Giochi paralimpici. La sfida è creare un modello innovativo di Giochi che possa far appassionare i giovani agli sport invernali.

A che punto siamo? “I Giochi di Milano Cortina sono dietro l’angolo. Ci sono tutta una serie di scadenze, a cominciare dai famosi test event (batteria di eventi di prova che mirano a simulare le gare, assicurando un’organizzazione efficace, ndr), sui quali ci si deve confrontare e che sono imprescindibili per l’organizzazione delle Olimpiadi. Noi abbiamo il dovere di innescare un effetto emulazione nelle nuove generazioni: questo è uno dei capisaldi di Milano Cortina, tanto più potente se si riescono a ottenere dei successi italiani, che sono lo spot migliore per chi si avvicina alle discipline invernali. Lo abbiamo visto anche in epoche passate, ricordiamo il fenomeno Alberto Tomba. Insomma, i risultati sono fortemente collegati con la voglia degli italiani di avvicinarsi agli sport invernali”.

L’Italia sarà sotto gli occhi del mondo: saprà stupire ancora? “Dal punto di vista organizzativo questa è una costante e un attestato che ci viene riconosciuto. Ed è il motivo per cui siamo stati scelti, insieme alle opportunità scenografiche che il nostro meraviglioso Paese offre. È anche vero che noi abbiamo un eccellente track record, perché insieme a una buona organizzazione sportiva mettiamo in campo una forma di personalizzazione data anche dalla valorizzazione di luoghi, monumenti, bellezze naturali, patrimonio artistico e culturale. Unitamente a qualcosa che non bisogna mai sottovalutare: anche il clima ha il suo peso, e nel nostro Paese mediamente è migliore rispetto a quello che vediamo spesso in altri contesti. Inoltre c’è un importante patrimonio enogastronomico. Tutti questi aspetti condizioneranno molto anche il giudizio sui Giochi”. Siamo nelle terre di canederli, pizzoccheri e Braulio, ma anche delle terme amate da Plinio il Vecchio. Insomma, a fare la differenza saranno anche gli extra.

Si tratterà di un evento ‘diffuso’: le gare coinvolgeranno due Regioni e due Province autonome. Sarà una carta vincente per il turismo invernale? “Dal mio punto di vista sport e turismo sono due mondi che devono andare a braccetto. E questo anche a livello locale. Oggi i dati ci dicono che una grande manifestazione sportiva fa da volano in termini di turismo e di impatto economico”.
Oltretutto, se le Olimpiadi di Parigi sono state le più gender balanced di sempre, Milano Cortina promette di non essere da meno.

“I numeri sono molto chiari – scandisce Malagò – A Parigi gli atleti ammessi sono stati 10.500: 5.250 uomini e 5.250 donne. Inoltre ci sono anche lo stesso numero di competizioni e di medaglie. Se si pensa che per molti anni del secolo scorso le donne neanche potevano partecipare, il mondo del Cio ha dimostrato un profondo rispetto della parità di genere”.
Ma il presidente tiene a sottolineare un altro aspetto: “Negli sport invernali in Italia c’è una preponderanza di protagoniste di alto livello. Goggia, Brignone, Bassino, Wierer, Vittozzi, Fontana e Lollobrigida, solo per fare qualche nome. Fra i maschi abbiamo molti atleti forti, ma onestamente la formazione migliore possibile non ha la storia sportiva delle nostre atlete”. Dal punto di vista delle infrastrutture, intanto, i lavori sono in corso. “Come Fondazione Milano Cortina noi ci occupiamo di organizzare i Giochi: il nostro compito è legato alla gestione. Poi c’è la Simico, Società Infrastrutture Milano Cortina, che è pubblica e si deve occupare delle opere. La Fondazione – scandisce il presidente – è una società di diritto privato che non si occupa dei lavori: i nostri appalti sono relativi alla logistica, agli allestimenti. Il Governo, sulla base del decreto della Presidenza del Consiglio, ha individuato una serie di opere che sono sinergiche alle Olimpiadi e mettono in condizione di far svolgere le gare con una qualità dei servizi elevata, dando una bella immagine del Paese e consentendo agli abitanti di questi territori una qualità della vita migliore, grazie all’accelerazione degli investimenti fatta attraverso le Olimpiadi. E anche il turista che va in Valtellina avrà strade migliori e una serie di opere accessorie”.

Al suo terzo mandato alla guida del Coni (la scadenza è a maggio 2025), Malagò ha negli anni seguito l’evoluzione degli atleti italiani. “Sono due gli aspetti che hanno caratterizzato questa evoluzione: i nostri atleti si sono adeguati all’indispensabile necessità di essere grandi professionisti anche in discipline non popolari. Per raggiungere questo obiettivo è stato indispensabile il supporto tecnico di federazioni e Coni: allenatori di prima categoria, medici, fisioterapisti, mental coach, nutrizionisti. Si lascia sempre meno spazio all’improvvisazione, tanto che come Italia siamo considerati non solo pionieri, ma addirittura all’avanguardia. Poi, se c’è qualcosa che mi riconosco, è il senso fortissimo di appartenenza e di orgoglio olimpico: è come se tutti, pur praticando discipline diverse, giocassero nella stessa squadra”. A questo punto il numero uno del Coni non nasconde di avere un sogno: “Riuscire a portare a casa risultati che non ci sono mai stati nella storia. Con il riconoscimento che tutto questo non è frutto del caso, ma di lavoro e competenza, oltre che passione”.

LA FORZA DEL MOVIMENTO
A Parigi 2024 l’Italia ha ottenuto 40 podi, eguagliando il record di Tokyo 2021, ma anche 20 quarti posti, suo record assoluto. Questi risultati contribuiscono a formare “l’indice di competitività olimpica”. L’Italia si posiziona quarta dopo Stati Uniti, Cina e Germania.

Leadership Forum
Paideia

Leggi anche

Ultima ora

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.