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Oblio oncologico: nuovo passo avanti per i guariti da tumore

visita tumore oblio oncologico

Abbiamo festeggiato – ormai un anno e mezzo fa – la legge italiana sull’oblio oncologico. Una “legge di civiltà”, per dirla con le parole del ministro della Salute Orazio Schillaci, ma anche una svolta per le persone guarite da un tumore: chiedere un mutuo, stipulare un’assicurazione, adottare un bambino o partecipare a un concorso in Italia non sarà più una missione impossibile per quanti hanno superato la malattia. Insomma, per una volta la burocrazia viaggia alla velocità della medicina (e scusate la sottolineatura). Fatta la legge, però, servono i decreti attuativi.

Ebbene, questo è il tempo di dar conto di alcune novità, che a qualcuno potranno sembrare secondarie ma che in realtà sono fondamentali per gli ex pazienti, che le attendevano da tempo. Già scrivere la parola ex accanto a pazienti, pensando a persone che hanno affrontato un percorso di cura per un tumore, è qualcosa di francamente bellissimo.

L’oblio oncologico è legge, cosa cambia per chi è guarito da un tumore

Ora sulla Gazzetta Ufficiale del 30 luglio è stato pubblicato il decreto del ministero della Salute, datato 5 luglio, che disciplina le modalità e le forme per ottenere la certificazione della sussistenza dei requisiti necessari ai fini della normativa sull’oblio oncologico.

“Questo secondo decreto attuativo della legge sull’oblio oncologico, che regola le modalità di erogazione dei certificati che attestano l’oblio” oncologico, “semplifica la vita a tante persone colpite da cancro e guarite che avevano in precedenza, prima dell’entrata in visore della legge, stipulato contratti e assicurazioni e che ora hanno diritto ad un adeguamento contrattuale eliminando le clausole peggiorative”, afferma all’Ansa Elisabetta Iannelli, segretaria della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo).

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Cosa succede ora

Il soggetto interessato, già paziente oncologico, dovrà presentare istanza, eventualmente corredata dalla relativa documentazione medica, di rilascio del certificato che attesta l’avvenuto oblio oncologico. L’istanza – precisa Adnkronos Salute – andrà presentata a una struttura sanitaria pubblica o privata accreditata, o a un medico dipendente del Servizio sanitario nazionale nella disciplina attinente alla patologia oncologica di cui si chiede l’oblio, o al medico di medicina generale oppure al pediatra di libera scelta, che forniscono all’interessato le informazioni di cui all’art. 13 del regolamento Ue 2016/679.

I tempi

La certificazione verrà rilasciata entro 30 giorni dalla richiesta se sussistono, a giudizio della struttura o del medico certificante, i presupposti temporali (decennali o quinquennali) richiesti dalla legge n. 193 del 2023 e quelli previsti nei successivi decreti attuativi della stessa legge, con i quali sono indicati, per specifiche patologie oncologiche, termini inferiori di guarigione.

I costi

Il rilascio della certificazione sarà gratuito per il richiedente. L’articolo 2 spiega che, ai fini della tutela dei dati personali, l’istanza e i relativi allegati vengono cancellati trascorsi 10 anni e che i soggetti deputati a ricevere la certificazione devono procedere alla cancellazione della stessa trascorsi, appunto, 10 anni. L’articolo 3 precisa che dall’applicazione del decreto – che entra in vigore dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, come indica il quarto e ultimo articolo – non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

E siamo a due

“Questo è il secondo decreto attuativo delle legge, per disciplinare le modalità e le forme per la certificazione della guarigione oncologica. Il primo decreto era invece relativo alla definizione di un elenco di patologie oncologiche guarite in tempi più brevi rispetto a quelli previsti dalla legge in generale (dieci anni o cinque se il tumore è insorto prima di compiere 21 anni)”, ricorda Iannelli.

Cosa manca

Il bicchiere insomma è mezzo piano, ma ancora non basta. La segretaria della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia rileva infatti come siano ancora attesi altri due decreti: “Uno di concerto con il ministero della Giustizia, sentita la Commissione per le adozioni internazionali, per attuare lo stop alle discriminazioni nei confronti di chi fa domanda di adozione; un ulteriore decreto, del ministero del Lavoro di concerto con” quello della Salute,” per la promozione di politiche attive per assicurare a chi ha avuto un tumore uguali opportunità in ambito lavorativo“.

“Sono anche attese una deliberazione del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio, sentito il Garante della Privacy, per attuare l’oblio oncologico in relazione ai servizi bancari, ed una deliberazione dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni per attuare l’oblio oncologico in campo assicurativo”.

Insomma, mancano ancora alcuni passi. “L’auspicio è che tali provvedimenti arrivino al più presto per rendere la legge sull’oblio definitivamente operativa”, conclude Iannelli. Avanti così.

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