Nuova vita a vecchi (e ben noti) medicinali. Questa volta al centro del ‘riposizionamento’ c’è il budesonide, un farmaco utilizzato da tempo per il trattamento dell’asma. Un team di ricercatori ha scoperto che questo medicinale, derivato dal cortisone, può arrestare la crescita delle cellule del tumore al pancreas. In effetti, a incuriosire gli scienziati, era stato proprio il fatto che tra i pazienti asmatici si osserva una minore incidenza di tumore al pancreas.
Così, il gruppo coordinato dall’Istituto di genetica e biofisica “A. Buzzati-Traverso” del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Cnr-Igb), assieme a colleghi e colleghe dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, dell’Instituto de Investigaciones Biomedicas Sols-Morreale di Madrid e della statunitense Università del Tennessee hanno deciso di cercare di capirne di più.
“Abbiamo scoperto che il budesonide, un farmaco glucocorticoide già in commercio per il trattamento dell’asma, è in grado di limitare le caratteristiche più aggressive delle cellule umane di tumore del pancreas, come la capacità di proliferare, migrare e invadere altri tessuti e organi, alla base della disseminazione delle metastasi”, spiega Gabriella Minchiotti (Cnr-Igb), coordinatrice del lavoro, pubblicato sul ‘Journal of Experimental & Clinical Cancer Research’.
“In esperimenti con cellule in coltura e animali di laboratorio, abbiamo dimostrato che il budesonide arresta la crescita delle cellule del tumore pancreatico, modificandone il metabolismo e interferendo in particolare con i cambiamenti necessari alla progressione tumorale”.
Il tumore del pancreas
Oltre a essere una delle forme più frequenti di tumore al pancreas, l’adenocarcinoma duttale pancreatico è anche particolarmente aggressivo. Nel 2023 in Italia sono state stimate circa 14.800 nuove diagnosi, secondo i dati del rapporto dell’Associazione Italiana Oncologia Medica in collaborazione con l’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum). Essendo un tumore spesso resistente alle terapie classiche, quali chemioterapia e radioterapia, la sopravvivenza stimata a cinque anni dalla diagnosi è inferiore al 12%.
Per questa patologia, inoltre, non esistono metodi di screening efficaci: questo fa sì che, al momento della diagnosi, spesso il tumore sia già diffuso nell’organismo, rendendo difficile ogni tipo di intervento e terapia.
Opportunità e prevenzione
Ebbene, i risultati della ricerca suggeriscono un possibile utilizzo del famraco anti-asma “anche nella terapia preventiva, o come coadiuvante nel trattamento dell’adenocarcinoma duttale pancreatico”, aggiunge la ricercatrice Cristina D’Aniello (Cnr-Igb), coautrice corrispondente dell’articolo. “Inoltre lo studio potrebbe aprire nuove frontiere per lo sviluppo di terapie nella lotta a questo tipo di tumore, con un risparmio di tempi e costi”. Questo perchè sul medicinale contro l’asma non sono pochi i dati già a disposizione di ricercatori e case farmaceutiche.