La discussione sulla sostenibilità necessita di tradursi in azione. E per farlo servono nuovi strumenti manageriali e giuridici. Sul tema si sono fino a ora confrontati molti attori con linguaggi e strumenti diversi e non riconciliati: in accademia giuristi ed economisti aziendali; in impresa responsabili degli uffici legali, della sostenibilità e della gestione delle risorse umane, consulenti sugli aspetti giuridici, di governance, di strategia e di organizzazione.. Per avviare una nuova e più operativa fase di trasformazione sostenibile, è fondamentale condividere i diversi approcci e convergere su alcune prassi comuni.
Mercoledì 12 giugno, nella sede romana di SDA Bocconi School of Management, Rossella Cappetta, Associate Dean for Open Programs, SDA Bocconi e Associate Professor of Organization Design, Università Bocconi, ha introdotto l’incontro Purpose, fattori ESG e “successo sostenibile”: tra diritto ed economia aziendale evidenziando la necessità di superare un approccio monodimensionale al valore. L’impresa può e deve generare contestualmente valore economico e valore sociale per gli azionisti, ma anche per i lavoratori e tutti gli altri stakeholder. Nessuna trasformazione sostenibile può accadere senza una trasformazione ‘giusta’ del lavoro. “Dobbiamo progettare bellezza del lavoro e diffonderla a tutti in impresa attraverso sistemi di gestione e di partecipazione delle persone che siano formalizzati e rigorosi, a protezione di equità, e siano anche inclusivi delle diversità delle storie e delle aspettative delle persone”.
I giuristi intervenuti (Eleonora Montani, studiosa di Diritto Penale e Gender Law and Women’s Right all’Università Bocconi, e Marco Ventoruzzo, Direttore Knowledge Area Law di SDA Bocconi) hanno evidenziato una situazione in rapida evoluzione.
Dopo l’entrata in vigore, a gennaio 2023, della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), a maggio 2024 è stata approvata la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD). Gli elementi fondamentali di quest’ultima sono l’identificazione e la gestione di potenziali ed effettivi impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente nelle attività dell’azienda, delle sue filiali e dei suoi partner commerciali. Tutto ciò amplia il numero di imprese che saranno esposte alla sostenibilità.
“In un tale quadro, la sostenibilità può essere implementata per obbligo normativo o per scelta strategica”, ha concluso Francesco Perrini, Associate Dean for Sustainability di SDA Bocconi. Affrontare la sostenibilità per “compliance” normativa significa muoversi in una prospettiva difensiva, di minimizzazione dei rischi e talvolta può anche creare tensioni tra la visione manageriale e quella giuridica e non cogliere i benefici economici del cambiamento. Approcciarsi ai temi ESG per scelta strategica aiuta a prevenire le pressioni del legislatore e del mercato e, integrando proficuamente il lavoro dei manager e dei giuristi d’impresa, migliora la motivazione e il benessere delle persone portando a risultati economico-finanziari migliori.