L’educazione finanziaria è argomento di estrema attualità, e sembra che la complessità economica ne accresca l’interesse, che registra infatti un +10% rispetto al 2021. E’ quanto emerge dall”Osservatorio Internazionale Edufin Pictet AM 2023: diventare investitori’, presentato in occasione del mese dell’educazione finanziaria. I giovani, secondo il rapporto, si sono dimostrati sempre più attenti ai temi economico finanziari, mentre i contenuti digitali e social network si confermano canali di informazione privilegiata.

Giunto alla terza edizione, il report ha l’obiettivo di ingaggiare un pubblico sempre più vasto e supportalo al meglio nell’effettuare scelte di investimento consapevoli. Al centro della ricerca, l’analisi dell’interesse verso la materia con un focus particolare sui giovani, considerando la diversa attitudine al risparmio, gli effetti di mercati sempre più incerti e volatili sulle scelte di investimento, le modalità e gli strumenti utilizzati per orientarsi.

“Il complesso contesto economico e finanziario vissuto negli ultimi due anni, dominati da inflazione e instabilità sui mercati, ha rappresentato indubbiamente il catalizzatore per una maggiore attenzione verso i temi finanziari da parte di tutti” è il commento di Daniele Cammilli, head of Marketing di Pictet Asset Management rispetto alla ricerca, e continua: “L’accresciuta consapevolezza della materia stenta a tradursi in conoscenza e padronanza degli strumenti di investimento, osteggiate dalla complessità, percepita da investitori e non investitori, determinando scelte di investimento inefficienti, focalizzate spesso sul breve termine. Esempio emblematico sono ancora una volta i giovani: oltre la metà di loro si informa quasi quotidianamente su temi finanziari, prediligendo i canali social a
loro più vicini come linguaggio e format, salvo poi non ritenersi soddisfatti dei contenuti e dell’affidabilità dei referenti e orientandosi alle scelte di investimento liquidità e immobili, piuttosto che un ingresso graduale nei mercati azionari tramite un Pac”.

“Persiste quindi oggi un gap conoscitivo che noi operatori in primis dobbiamo cogliere per ricoprire un ruolo sempre più rilevante in qualità di promotori dell’educazione finanziaria, attraverso modelli di servizio innovativi – continua Camilli – un lavoro che noi di Pictet AM portiamo avanti da anni, attraverso molteplici iniziative, consapevoli dell’importanza economica e sociale di un’educazione finanziaria di qualità e sempre più accessibile a tutti.”

Questo progetto consente di tracciare l’andamento e l’evoluzione dell’alfabetizzazione finanziaria in Italia e all’estero, offrendo una fotografia di quelli che sono i principali limiti, in termini di contenuti, canali e referenti, e rendendo chiara la necessità di un rinnovamento costante nelle strategie di comunicazione e promozione dell’educazione finanziaria, a vantaggio di tutti, specialmente dei più giovani. Risparmio e investimento sono temi ormai sempre più centrali in tutti i Paesi europei, in quanto ritenuti essenziali per realizzare i propri progetti di vita. A tal proposito diventa fondamentale identificare a chi spetta il compito di educare: ad oggi le istituzioni restano al primo posto in Italia, Spagna, Francia e Germania, seguite da una crescente importanza di scuola e università come luoghi di formazione finanziaria, mettendo in evidenza la necessità di sensibilizzare sempre di più e meglio le giovani generazioni.