Sui social c’è chi ironizza. “Penso agli anziani che si spaventano a causa della notifica test del Sistema di Allarme Pubblico Italiano”. Eppure chi oggi, alle 12, ha ricevuto il messaggio da parte di IT-alert – il nuovo sistema di allarme pubblico che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze e calamità naturali imminenti o in corso – non si è spaventato. “Sapevamo che fosse un’esercitazione. IT-alert è in fase di sperimentazione. Certo, credo che alcune cose andrebbero modificate. Ricevere un allarme generico, senza l’indicazione del pericolo, non dà alcuna specifica su come comportarsi”, ha raccontato a Fortune Italia Stefania, 56 anni, che questa mattina in Campania insieme a tanti altri ha ricevuto la notifica.
Il messaggio questo martedì 12 settembre è arrivato in Campania, Friuli Venezia Giulia e Marche. Le sperimentazioni tuttavia erano già partite a giugno in Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria ed Emilia-Romagna.
L’obiettivo di IT-alert, oltre a informare la popolazione su eventi critici, è ricevere dalla stessa aggiornamenti in tempo reale tramite un apposito questionario. E favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla tipologia di rischio e al contesto di riferimento.
IT-alert, come funziona
Come previsto al momento dalla Direttiva del 7 febbraio 2023, IT-alert si attiva per: maremoto generato da un sisma; collasso di una grande diga; attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli; incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica; incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso); precipitazioni intense.

In questa fase di sperimentazione è il Dipartimento della Protezione Civile che provvede all’invio dei messaggi, ma tutte le componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno progressivamente utilizzare il sistema.
Gli utenti che si trovano nell’area interessata ricevono un messaggio di testo, accompagnato da un suono ben riconoscibile. Successivamente viene loro richiesto di compilare un questionario utile a segnalare qualsiasi tipo di necessità.
E cosa non funziona
Quando questa mattina Stefania ha ricevuto il suo messaggio era al lavoro. “Lavoro in una scuola primaria. Era il primo giorno con i bambini e i telefoni hanno squillato contemporaneamente in tutta l’aula emettendo un segnale dal trillo inconsueto, che quindi è riconoscibile. Credo dovrebbe essere perfezionato per due ragioni: la prima, è che per ora non è stato indicato il tipo di pericolo. Le norme di sicurezza sono diverse a seconda del pericolo che ci troviamo di fronte. Questo però forse dipende dal fatto che si trattasse di una prova. La seconda è che il questionario finale non è stato inviato a tutti“.
Il questionario da 24 domande infatti (che richiede a che ora sia stato ricevuto il messaggio e in quale regione o provincia autonoma ci si trovi, ad esempio) può non essere ricevuto sia per motivazioni legate al dispositivo in uso che a IT-alert stesso. E oggi sono stati in molti a riscontrare lo stesso problema.
Naturalmente, questi test occorrono proprio per migliorare l’efficacia di IT-alert. Nei casi in cui il dispositivo non ha campo o è spento inoltre, è bene sottolineare che la notifica di IT-alert non viene inviata.