Buone notizie dalla ricerca sull’obesità, che secondo le stime colpisce un buon numero di italiani: il 43% della popolazione adulta è in eccesso ponderale, con il 33% in sovrappeso e il 10% obeso (stime Iss). Ebbene, stanto a un recente studio i pazienti con obesità grave sottoposti a chirurgia bariatrica, l’intervento per perdere peso, hanno un rischio inferiore del 25% di sviluppare tumori.
La ricerca
Sono stati coinvolti quasi 22mila pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica, abbinati per fare un confronto con persone obese ma non operate. Il periodo di riferimento considerato è piuttosto lungo: parte dal 1982 ed arriva fino al 2019. Il team dell’Università dello Utah, a Salt Lake City (Usa) descrive su ‘Obesity’ come i pazienti con obesità grave sottoposti all’intervento chirurgico hanno un rischio inferiore di sviluppare tumori, anche quelli non correlati all’obesità.
Un beneficio in particolare per le donne: per quelle operate c’è un -41% di pericolo di sviluppare tumori correlati all’obesità. Non solo: le donne che hanno perso peso grazie al bisturi hanno un rischio più basso del 47% di morire per cancro, rispetto alle obese non sottoposte a chirurgia.
Si parlerà anche dei vantaggi della chirurgia bariatrica saranno al congresso mondiale dell’International Federation for the Surgery of Obesity and Metabolic Disorders (IFSO), che si svolgerà a Napoli dal 30 agosto al 1 settembre, sotto la guida del presidente mondiale Luigi Angrisani, associato in Chirurgia generale all’Università Federico II di Napoli. “Questa ricerca – commenta Angrisani – è una importante conferma dei benefici a lungo termine della chirurgia per la perdita di peso nella prevenzione del cancro”.
Eccesso di peso e tumori
“Sebbene ci siano numerosi studi che hanno già stabilito un’associazione positiva tra l’indice di massa corporea e l’incidenza del cancro, fino ad oggi non era esattamente chiaro se la riduzione del peso corporeo tramite chirurgia portasse a una riduzione del rischio di cancro – evidenzia Angrisani – Questo perchè è difficile ottenere una perdita di peso significativa e prolungata in popolazioni numerose e quindi statisticamente significative. Il nuovo studio mostra chiaramente che con una perdita di peso sostanziale e duratura, come quella che si può ottenere con la chirurgia bariatrica, è possibile ottenere una riduzione importante del rischio di ammalarsi e di morire per tumore”.
“Il nuovo studio ha dato un altro importante contributo alla nostra comprensione della relazione tra obesità e cancro – puntualizza Angrisani – Il rischio del cancro nelle donne, che rappresentano la maggior parte delle persone sottoposte a chirurgia bariatrica, risulta notevolmente ridotto. Le persone con obesità e i medici – conclude – dovrebbero prendere in seria considerazione questi benefici quando valutano e discutono con i propri pazienti l’opportunità di sottoporsi a chirurgia bariatrica”.
Occhio ai titoli ad effetto
In vista del XXXI Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche (SICOB) e del XXVI Congresso Mondiale dell’IFSO (International Federation for the Surgery of Obesity and Metabolic Disorders) di Napoli Marco Antonio Zappa, presidente Sicob, si appella ai mezzi di comunicazione: “Il triste titolo ‘muore per dimagrire’ che purtroppo a volte ci capita ancora di leggere, può destabilizzare quei pazienti che invece vorrebbero affidarsi con fiducia a noi; al tempo stesso rischia di essere fuorviante nei confronti dell’impegno dei tanti professionisti seri che ogni giorno mettono in gioco la propria esperienza e la propria reputazione per trattare l’obesità patologica. Sono oltre 6 milioni infatti gli italiani affetti da obesità a cui spesso si associano patologie” come problemi cardiovascolari, ipertensione, diabete mellito di tipo 2 e, appunto, tumori.
“E’ fondamentale spiegare, anche grazie all’aiuto dei media, che un’operazione di chirurgia bariatrica non può essere considerata di tipo estetico o derivante da un capriccio – sottolinea a sua volta Mario Musella, presidente del XXXI Congresso Nazionale della SICOB, e ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II – perché spesso è un vero e proprio intervento salva-vita. Non a caso il Congresso si aprirà con una sessione dedicata all’importanza del saper dire “no” a un intervento dopo una valutazione attenta del paziente, segno inequivocabile della scrupolosità dei professionisti che animano questa branca, così spesso sotto i riflettori per fatti di cronaca”.