Che faccia avrà l’euro digitale? La risposta è nella proposta legislativa della Commissione Europea sulla versione digitale della moneta europea su cui l’Unione lavora dal 2021, e nelle relative considerazioni diffuse dalla Banca centrale europea. Come dice Christine Lagarde, a Francoforte vedono nella nuova versione dell’euro la “versione più tangibile dell’integrazione europea”.
Innanzitutto, si tratterà a tutti gli effetti di una moneta. La banca centrale ha ribadito che l’euro digitale avrebbe lo stesso status legale delle banconote e delle monete che utilizziamo tutti i giorni: potrebbe essere usato in tutta l’area dell’euro, quindi, anche se la Bce ha ribadito che non esiste il pericolo sostituzione: nella proposta dell’Unione si protegge lo status del contante.
“L’euro è il simbolo più tangibile dell’integrazione europea”, ha dichiarato la presidente della Bce. “È molto apprezzato e considerato affidabile dai cittadini. Non vediamo l’ora di continuare a collaborare con le altre istituzioni dell’Ue verso un euro digitale per garantire che la nostra moneta sia adatta all’era digitale”.
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“La proposta legislativa è fondamentale per garantire che l’euro digitale apporti valore ai cittadini, portando le caratteristiche apprezzate del contante nella sfera digitale”, ha dichiarato Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo, che presiede la task force ad alto livello sull’euro digitale, e indicato dal Governo italiano come prossimo Governatore della Banca d’Italia. “La Bce accoglie inoltre con favore la proposta della Commissione sullo status di avente corso legale del contante in euro, al fine di garantire che le banconote restino facilmente accessibili per i cittadini e le imprese e ampiamente accettate in tutta l’area dell’euro”.
Ma che aspetto avrà l’euro digitale? Ecco un riassunto per capire come funzionerà e quando arriverà quella che non sarà una criptavaluta, ma una moneta con un valore stabile da scambiare al valore nominale del contante.
Quando arriverà l’euro digitale? “Adozione di massa in 5 anni”
Tutto è partito nel 2021, con l’inizio dell’indagine a Bruxelles su una moneta unica ‘virtuale’.
Dopo la proposta della Commissione europea, il Consiglio direttivo deciderà in autunno se passare alla fase successiva del progetto sull’euro digitale. La fase di indagine del progetto sull’euro digitale si concluderà infatti nell’ottobre 2023. Il Consiglio direttivo della Bce deciderà quindi se passare alla fase successiva del progetto.
Cosa succederà in questa fase successiva? La Bce svilupperà e testerà ulteriormente le soluzioni tecniche e gli accordi commerciali. Un’eventuale decisione del Consiglio direttivo di emettere un euro digitale sarebbe adottata solo dopo l’adozione dell’atto legislativo.
La Bce è pronta a fornire contributi tecnici a sostegno del lavoro dei colegislatori dell’Ue. La Commissione europea ha raccomandato al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Ue di consultare la Bce sulle modifiche legislative proposte. A seguito delle richieste di consultazione, la Bce emetterà il suo parere a tempo debito.
“In un’ottica di fluidificazione dei processi legati ai pagamenti, l’euro potrà davvero costituire un’innovazione con enorme potenziale per la sua sicurezza e garanzia implicita già a livello progettuale”, spiega Roberto Liscia, che oltre ad essere Presidente di Netcomm, da quest’anno è anche membro del Gruppo per lo Sviluppo del Regolamento dell’euro digitale della Banca Centrale Europea.
Secondo Liscia “la vera sfida sarà l’adozione di massa, che potrebbe realizzarsi in 5 anni: i tempi e il successo del progetto dipenderanno molto dagli sforzi congiunti e dagli investimenti degli operatori del settore. Con tutto il Consorzio stiamo esplorando quali implicazioni e opportunità comporterà per imprese, consumatori e operatori del settore, anche alla luce delle preoccupazioni dei commercianti riguardo all’eventualità di un mancato controllo dei costi che comporterebbe l’accettazione obbligatoria dell’euro digitale”.
Come ottenere l’euro digitale?
La preoccupazione sui costi per i commercianti non è assente dalle considerazioni di Francoforte, che spiega come i cittadini europei potranno ottenere euro digitali attraverso la propria banca, dietro richiesta lo renderebbe facilmente accessibile e garantirebbe che nessuno sia lasciato indietro. La proposta prevede inoltre che le persone possano utilizzare gratuitamente i servizi di base dell’euro digitale.
Allo stesso tempo, la proposta “offre agli intermediari privati incentivi economici adeguati per distribuire l’euro digitale come fanno con altri mezzi di pagamento digitali, evitando nel contempo commissioni eccessive per gli esercenti”, dice la Bce.
Euro digitale, come funzionerà
Anche se i pagamenti digitali sono sempre più diffusi (secondo un report Netcomm un terzo (35,5%) degli acquisti digitali degli italiani viene concluso attraverso un Digital Wallet, mentre nei punti vendita fisici, il Bancomat ha superato l’utilizzo del contante) l’implementazione di una moneta digitale unica permetterebbe nelle intenzioni di avere un sistema di pagamento utilizzabile sempre ed ovunque all’interno di tutta l’area euro, senza i limiti (orari e geografici) dei sistemi di pagamento attuali.
Tra l’altro, nonostante l’euro sia digitale, saranno consentiti pagamenti digitali offline. Lo scopo è anche quello di fornire livelli di privacy simili al contante. La legislazione proposta dalla Commissione infatti, secondo la Bce, sostiene un elevato livello di privacy e protezione dei dati per gli utenti, riducendo al minimo i rischi di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo.
La protezione del contante
La Bce accoglie “con favore la proposta della Commissione volta a garantire che il contante continui a essere una parte vitale del sistema dei pagamenti”. Secondo Francoforte è “fondamentale che il contante rimanga ampiamente accettato nelle transazioni fisiche in linea con il suo status di corso legale. Le persone e le imprese devono essere in grado di prelevare e depositare in modo efficiente i loro soldi. La proposta legislativa garantisce giuridicamente l’accettazione e l’accesso alle banconote e monete in euro, in modo che chiunque voglia pagare in contanti possa farlo”.