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Generali: vince Mediobanca, a Caltagirone 3 consiglieri. Ecco il nuovo Cda

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Velasco25 Articolo

Il giorno decisivo per il futuro di Generali è arrivato, e si è concluso come ci si aspettava: Mediobanca si prende la maggioranza dei consiglieri nel Cda di Assicurazioni Generali, a seguito del voto dell’assemblea che oltre a rinnovare il consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio. Philippe Donnet, che in apertura di assemblea aveva detto che sarebbe stato “onorato” di proseguire nel suo ruolo, è Ad per la quarta volta.

Dopo il rinnovo del Cda, il titolo Generali è arrivato a guadagnare un +2% a Piazza Affari.

Generali, i risultati del voto

La lista presentata da Mediobanca ha raccolto il 52,383% dei voti dei presenti (il 36,02% del capitale sociale), e ottiene così 10 consiglieri su 13.

La lista ‘rivale’, quella di Francesco Gaetano Caltagirone, è stata sostenuta dal 36,8% dei presenti (il 25,3% del capitale sociale) e si è assicurata 3 consiglieri.

Assogestioni si ferma al 3,67%, troppo lontana dalla soglia del 5%, e non trova spazio nel board.

Il nuovo board: entra Fabrizio Palermo

I tre consiglieri della lista Caltagirone saranno l’Ad di Enel Flavio Cattaneo, Marina Brogi e Fabrizio Palermo, oggi amministratore delegato di Acea ed ex Ad di Cdp.

Ecco l’elenco completo dei 13 membri del Cda:

  • Andrea Sironi (Presidente)
  • Philippe Donnet (Ad)
  • Lista Mediobanca: Clemente Rebecchini, Luisa Torchia, Lorenzo Pellicioli, Clara Hedwig Frances Furse, Antonella Mei-Pochtler, Patricia Estany Puig, Umberto Malesci, Alessia Falsarone.
  • Lista Caltagirone: Flavio Cattaneo, Marina Brogi, Fabrizio Palermo (nuovo ingresso)

Le quote dei soci Generali

Durante l’assemblea del Generali convention center di Trieste sono state lette le quote societarie dei presenti in assemblea, che ha registrato un affluenza del 68,7% del capitale (il 14,8% in presenza, il 53,8% con delega).

Come dichiarato dal presidente Andrea Sironi durante l’assemblea, Mediobanca è al 13,04% delle azioni, Delfin al 9,93%, gruppo Caltagirone al 6,82%, Unicredit al 6,51% e gruppo Benetton al 4,83%. Secondo quanto riferito a inizio giornata, Unicredit propendeva ad appoggiare la lista Caltagirone, così come Fondazione Crt (che ha circa il 2%). Benetton avrebbe scelto l’astensione. Le scelte sono state poi confermate dalla votazione.

“Continuiamo a guardare avanti, costruendo il domani con impegno e responsabilità. E con la forza di un gruppo italiano, internazionale, da sempre indipendente”, ha detto Sironi aprendo l’assemblea.

Il bilancio

Anche il bilancio 2024 è stato approvato: il voto favorevole dell’assemblea degli azionisti arriva all’89,909% del capitale presente in assemblea. Gli astenuti sono stati pari a 10,05%, 0,3% i voti contrari.

L’Ad Donnet ha parlato di risultati eccezionali: “Il risultato operativo ha raggiunto ancora una volta una cifra record per il nostro Gruppo a 7,3 miliardi di euro, in aumento dell’8,2% rispetto all’anno precedente, grazie al contributo positivo di tutti i segmenti di business. Anche l’utile netto normalizzato – aggiunge – è stato il più alto della nostra storia, attestandosi a 3,8 miliardi di euro, con una crescita del 5,4% rispetto a fine 2023”, sottolinea.

Nel segmento Vita, prosegue, “il forte recupero della raccolta netta l’ha riportata in territorio positivo a quota 9,7 miliardi di euro, interamente trainata da unit-linked e puro rischio e malattia. Questo risultato eccezionale, unico nel settore – conclude – testimonia ancora una volta la grande forza della nostra rete distributiva e la qualità dell’offerta di prodotti”.

Donnet su Generali e Natixis

Durante l’assemblea Donnet ha parlato anche di Natixis. Secondo l’Ad l’operazione con la compagnia di assicurazione non prevede che il controllo sia squilibrato. “La governance non sarà mai nelle mani dei francesi: questo non succederà mai, è una governance paritetica, assolutamente paritetica”. Non si rischia, spiega il Ceo, alcuna “perdita di sovranità nel processo decisionale degli investimenti”. Spiega Donnet: “Sono le compagnie di assicurazione che gestiscono i soldi, il risparmio degli assicurati – quindi sono le compagnie di assicurazione, in particolare le compagnie italiane, tedesche, francesi che mantengono la proprietà degli asset e quindi mantengono la decisione degli investimenti di questi asset”, conclude.

Sull’impatto economico dei dazi, dice Donnet, “il portafoglio diversificato di Generali e la posizione consolidata a livello di capitale ci permettono comunque di navigare questa incertezza da una posizione di forza”. Poiché la situazione “è in evoluzione, è ancora troppo presto per valutare completamente gli effetti, sia diretti che indiretti, di queste misure sull’economia globale”, evidenzia l’Ad del Leone.

Le liste

  • La lista di maggioranza, la favorita, è targata Mediobanca. Ancora una volta Andrea Sironi è candidato Presidente e Philippe Donnet è candidato Ad. Dei dodici nomi, nove sono membri del Consiglio uscente. Ci sono Clemente Rebecchini, Luisa Torchia, Lorenzo Pellicioli, Clara Hedwig Frances Furse, Antonella Mei-Pochtler, Patricia Estany Puig, Umberto Malesci, Alessia Falsarone, Elena Vasco e Giorgio Valerio.
  • Anche la lista del gruppo Caltagirone, ricalcava quella di tre anni fa, con l’eccezione della novità Fabrizio Palermo, Ad di Acea ed e Ad di Cdp. Poi ci sono i già consiglieri Flavio Cattaneo, Marina Brogi e Stefano Marsaglia, ma anche Ines Gandini e Tiziana Togna.
  • La lista presentata da Assogestioni era composta da Francesca Dominici, Leopoldo Attolico, Roberto Perotti e Anelise Sacks.

 

La scommessa di Generali sul venture capital

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