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Panini lancia l’album del calcio femminile

Panini, il nuovo album delle calciatrici.
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Velasco25 Articolo

Sessantaquattro anni dopo la prima raccolta di figurine dei calciatori, da questa stagione anche le calciatrici italiane hanno il loro album. Una rivoluzione epocale che testimonia la crescita esponenziale di un movimento simbolo di passione e inclusione.

Correva l’anno 1961. Quattro fratelli modenesi, di cognome Panini e proprietari di un’edicola, lanciarono il primo album di figurine dei calciatori italiani. In copertina c’era il fuoriclasse svedese del Milan Nils Liedholm, il ‘Barone’ che diverrà famoso pure come allenatore della Roma oltre che dei rossoneri.

Un successone: oltre 15 milioni di bustine vendute e l’inizio di una collezione che ha resistito a mode e tecnologie, tra paghette subito spese, scambi e giochi (muretto, soffio, mignolino…) per accaparrarsi il “manca” e dar via il “celo”.

Una rivoluzione che pareva inimitabile… E invece a distanza di 64 anni la Panini si è ripetuta lanciando un nuovo album, stavolta interamente dedicato a quel calcio femminile diventato importante qui da noi, inaspettatamente, dai Mondiali di Francia del 2019, con la Nazionale capace di arrivare fino ai quarti di finale, calamitando per la prima volta tv e chiacchiere quasi come i maschi.

Di lì una crescita costante che ha portato a stadi sempre più pieni e al professionismo del 2022, reso possibile dal fondo triennale voluto dal senatore Tommaso Nannicini e che nel 2020 sosteneva le federazioni sportive che passavano al professionismo femminile.

Un intervento che assorbiva e riutilizzava gli 11 milioni di euro destinati alla decontribuzione della legge di bilancio di allora. Così si è arrivati allo scorso febbraio, quando in edicola ha fatto capolino ‘Calciatrici 2024-2025’, pensato, voluto e spinto dalla presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica della Figc Federica Cappelletti.

“L’idea mi è venuta un anno fa durante la presentazione dell’album maschile, dove avevamo una pagina e poi il rimando a una sezione digitale”, spiega a Fortune. “Mi è sembrato un passo necessario, i numeri c’erano e ne ho parlato con la Panini, che dopo aver fatto studi e proiezioni si è convinta. E il riscontro è stato subito molto positivo, la prima edizione è andata esaurita in poche settimane”.

Un mondo in crescita

L’album prevede 322 figurine da incollare sulle 48 pagine previste, con protagoniste della Serie A ma anche della B e della Nazionale. In copertina una calciatrice per ognuna delle dieci squadre del massimo campionato.

Un epocale riconoscimento per un movimento che il Report Calcio 2024 della Figc descrive così: ricavi prodotti centralmente dalla divisione calcio femminile saliti di quasi tre volte tra 2019 e 2023, proventi televisivi con crescita a doppia cifra, 10,2 milioni di appassionati e un valore commerciale destinato, secondo le proiezioni Uefa, a moltiplicarsi per sette passando dai 6,6 milioni di euro del 2021 ai 46,7 milioni nel 2033 tra televisioni, ticketing e sponsorizzazioni.

“Registriamo numeri importanti anche in tv, sui social e allo stadio”, continua la Cappelletti. “Il nostro principale obiettivo è ora quello della sostenibilità economica. C’è stato il rifinanziamento di 4 milioni per il fondo Nannicini da parte del Governo per il 2025 e lavoriamo affinché questo sostegno diventi fisso”.

Valore sociale

Tra il 2008 e il 2022 le calciatrici tesserate per la Figc sono più che raddoppiate, passando da 18.854 a 42.852 e il monte ingaggi dal 2021 al 2023 è salito da 6,3 a 12 milioni. I ricavi della divisione dalla stagione 2019-2020 a quella 2022-2023 sono aumentati del 147%, quelli audiovisivi del 216% e i contribuiti fiscali del 192%.

“Il nostro calcio piace perché esprime determinazione, voglia di vincere e di riscatto ma anche rispetto dell’avversario e inclusione. Tecnicamente è più lento del maschile, ma forse più romantico e genuino. Vogliamo migliorare ancora e sarebbe un sogno avere strutture esclusive, anche se un recente Juventus-Roma all’Allianz Stadium ha fatto registrare 35mila presenze”.

I soldi danno la felicità

Il passaggio al professionismo dalla stagione 2022/2023 è stato il definitivo punto di svolta, garantendo diritti e tutele alle calciatrici e, di conseguenza, migliorando la qualità della stessa Nazionale, attesa quest’estate agli Europei in Svizzera, già presentati come “il torneo più grande di sempre” per il calcio femminile.

“Anche se i soldi possono togliere un po’ di spontaneità al sistema e condizionarne alcune scelte, il professionismo era necessario e inevitabile anche perché ha tutelato quelle ragazze che erano costrette a fare magari un doppio lavoro per coltivare la loro passione”, ci spiega la presidente.

E non si parla soltanto di Serie A: la crescita è stata a cascata. In quattro anni in Italia sono aumentate le calciatrici dilettanti del 15,6% e quelle tra i 10 e i 15 anni, dal 2009 al 2023, addirittura del 167,4%.

Per l’Istat nel Bel Paese giocano più o meno continuativamente a pallone 98mila donne. Diventare calciatrici per le bambine non è più un’utopia, ma un desiderio diffuso e realizzabile.

“Anche i genitori più timorosi stanno sempre più comprendendo che il calcio, pur avendo radici maschili e maschiliste, è un’opportunità anche per le ragazzine e un contenitore di valori inclusivo che può aiutare a superare stereotipi e pregiudizi. Ecco, mi piacerebbe che si superasse quel pizzico di scetticismo che permane attorno a noi, anche quando presentiamo nuove progettualità”, conclude Federica Cappelletti.

L’articolo originale è stato pubblicato sul numero di Fortune Italia dell’aprile 2025 (numero 3, anno 8)

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