Secondo atto dell’incontro Meloni-Trump, riavvicinamento con il Vaticano, visita di piacere. L’arrivo del vice presidente degli Stati Uniti JD Vance a Roma è carico di significati, ancora di più all’indomani del vertice di Giorgia Meloni con Donald Trump.
Un vertice che si è concluso con l’impressione che l’asse Roma-Washington sia fondamentale per le speranze di instaurare un dialogo tra Ue e Casa Bianca nell’ottica di un riavvicinamento che passa anche dal vicepresidente, profondamente critico con l’Europa e tra i protagonisti del chatgate in cui gli europei sono stati definiti parassiti.
“Vorrei parlare con il primo ministro di alcune relazioni economiche molto importanti tra l’Italia e gli Stati Uniti. Stiamo conducendo importanti negoziati commerciali non solo tra l’Italia e gli Stati Uniti, ma anche con l’intera Unione europea. Ne abbiamo parlato a lungo ieri con la presidente e oggi daremo seguito a quelle conversazioni”, ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti prima del bilaterale con la premier a Palazzo Chigi. Dopo la conclusione, Vance ha scritto su X di aver “avuto un incontro fantastico con il primo ministro Meloni e il suo team”.
I segnali di distensione dopo l’incontro Trump-Meloni
Si è anche tenuto un colloquio telefonico tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la premier. La visita di Meloni nella Capitale Usa sarebbe stata valutata positivamente da Bruxelles, e anche la conversazione telefonica sarebbe stata positiva.
Per ora nessuna apertura sui dazi
La sospensione di 90 giorni sui dazi non toglie come sia ancora necessario fare molto per scongiurare una guerra commerciale che intanto infuria già tra Washington e Pechino, con conseguenze anche sull’energia: il Financial Times scrive che da febbraio la Cina ha sospeso l’importazione di Gnl americano.
“Se non pensassi che gli Usa sono un partner affidabile, non mi troverei qui”, ha detto il primo ministro italiano durante l’incontro nello Studio ovale. Il risultato più importante è stato strappare a Trump la disponibilità a una visita in Italia e a un incontro con i vertici dell’Ue, un’iniziativa che la presidente del Consiglio avrebbe concordato con Ursula von der Leyen.
Nella dichiarazione congiunta Trump-Meloni diffusa oggi, si legge della necessità di un ambiente fiscale non discriminatorio per le Big Tech; von der Leyen solo pochi giorni fa ha minacciato di tassare l’advertising dei giganti USA. Nella dichiarazione si legge anche dell’impegno delle due nazioni “nei confronti della Nato e del principio di contribuire agli obiettivi che si pone l’Alleanza Atlantica”. Inoltre, sul commercio, gli Stati Uniti e l’Italia si impegneranno “per garantire che il commercio tra Stati Uniti ed Europa sia reciprocamente vantaggioso, equo e reciproco”.
Nella dichiarazione i due Paesi sostengono la “leadership del presidente Trump” nel mediare un cessate il fuoco e nel garantire una “pace giusta e duratura” in Ucraina.
Trump: “Al 100% ci sarà un accordo commerciale”
Durante l’incontro Trump aveva mostrato ottimismo, assicurando che “al 100% ci sarà un accordo commerciale” con Bruxelles, ma precisa che “sarà un accordo equo”. Senza fretta: le intese “arriveranno ad un certo punto”.
JD Vance e il Vaticano
Tra le mete di JD Vance in Italia non c’è solo Palazzo Chigi. Nei suoi tre giorni di permanenza il vicepresidente visiterà anche il Vaticano, ma anche Castel Sant’Angelo con il ministro della Cultura Alessandro Giuli.
È in programma anche una visita privata con la famiglia al Colosseo.
Difficilmente Vance incontrerà Papa Francesco, a causa delle condizioni di salute del Pontefice. Lo accoglierà però il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin.
La conversione
“Mi è veramente piaciuto il fatto che la Chiesa Cattolica fosse così antica”. Così nel 2021 JD Vance rispose a chi gli chiedeva perché due anni prima si fosse convertito al cattolicesimo, negli stessi anni in cui si convertiva al trumpismo.
Per Vance il cattolicesimo rappresenta la “resistenza” ai valori dell’elite. Secondo il New York Times a spingere Vance verso la fede cattolica sono stati i suoi insegnamenti su famiglia, ordine sociale e il desiderio di instillare virtù nella società moderna. Politico ha scritto come per nomine e priorità politiche, opposizione all’aborto, a matrimoni gay e difesa della famiglia tradizionale, “si sta cominciando a vedere un vero paradigma cattolico” nell’amministrazione Usa.
Le divergenze con Papa Francesco
Per giustificare le deportazioni dei migranti dell’amministrazione Trump, il vicepresidente ha citato il concetto teologico dell’ordo amoris: l’ordine gerarchico del bene e della carità impone che “si ami prima la propria famiglia, il proprio Paese e poi ti puoi concentrare sul resto del mondo”. Un’interpretazione contestata nella lettera che Papa Francesco il 10 febbraio ha inviato alla comunità episcopale statunitense, nella quale criticava “le narrative che discriminano e causano inutili sofferenze ai nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati”.
Vance si è detto “sorpreso” dalla critiche del Papa espresse nei confronti della politica sui migranti dell’amministrazione Trump. Ma alla National Catholic Prayer Breakfast del 28 febbraio a Washington, Vance ha guidato la preghiera per la salute del Pontefice, allora ricoverato al Gemelli.