American Psycho è sempre stato pensato come una satira. Il film, uscito nel 2000, ha come protagonista Christian Bale nei panni di Patrick Bateman, un banchiere d’investimento di New York che è anche un serial killer. Da allora, è diventato una sorta di personaggio cult su TikTok.
La regista Mary Harron, tuttavia, si dice “perplessa” dai “bro di Wall Street” che idolatrano Bateman, aggiungendo che hanno completamente frainteso il senso del film.
Bateman può anche indossare bei vestiti ed essere ricco e potente, ma in fondo è un idiota, ha detto la regista – e il film stesso è “una satira dell’uomo gay sulla mascolinità”, ha raccontato alla Letterboxd Journal in un’intervista in occasione del 25º anniversario del film.
American Psycho si basa su un romanzo dell’autore Bret Easton Ellis. Harron ha dichiarato: “[Ellis] essendo gay, era in grado di vedere i rituali omoerotici tra questi maschi alfa, cosa che è vera anche nello sport, e lo è a Wall Street, e in tutti quei contesti in cui gli uomini esaltano l’estrema competizione e il ‘potenziare la loro potenza’. C’è qualcosa di molto, molto gay nel modo in cui feticizzano l’aspetto fisico e la palestra”.
Il libro, adattato per il cinema, è diventato anche un musical a Broadway.
Per questo e altri motivi, Harron dice che né lei né gli altri cineasti si aspettavano che il film venisse accolto favorevolmente dal mondo della finanza, e tanto meno da una nuova generazione. TikTok, però, ha dato al film una seconda vita, con clip di Bateman che diventano virali regolarmente tra gli utenti.
“Sono sempre così perplessa da tutto ciò,” ha detto Harron. “Non penso che [la co-sceneggiatrice Guinevere Turner] ed io ci saremmo mai aspettate che venisse adottato dai bro di Wall Street, per niente. Non era quella la nostra intenzione. Quindi, abbiamo fallito? Non so perché sia successo, anche perché Christian li prende chiaramente in giro”.
Il film fu accolto da critiche da parte di gruppi femministi prima della sua uscita, alcuni dei quali ne denunciavano la mascolinità tossica e la misoginia. Successivamente, alcuni hanno ritrattato, lodando la regia di Harron. Il critico Roger Ebert, all’epoca, scrisse: “Ha trasformato un romanzo sulla brama di sangue in un film sulla vanità maschile”.
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