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Emergenza: le tre priorità per il 118

118
Adyen Articolo
Velasco25

 

La Sono tre le priorità per il 118 nazionale, non più rimandabili e fondamentali per arginare la fuga degli operatori e assicurare la massima operatività agli specialisti dell’emergenza. A sollecitare questi “3 interventi urgentissimi da parte del Governo” è Mario Balzanelli, presidente nazionale Società Italiana Sistema 118.

Balzanelli ne ha parlato nei giorni scorsi a Caserta, in occasione della XXII Edizione del Congresso Nazionale della SIS118, presieduto da Roberto Mannella, direttore della Centrale Operativa 118 di Caserta.

Fra le priorità elencate da Balzanelli “una riforma legislativa che determini un potenziamento del modello organizzativo del Sistema e una valorizzazione delle condizioni contrattuali, di benessere lavorativo e di tutela legale dei suoi operatori (medici, infermieri, autisti-soccorritori)”.

Ma anche “l’espansione delle potenzialità operative del Sistema 118, sia logistiche, con incremento del parco mezzi di soccorso nelle varie regioni, sia tecnologiche”. Obiettivo, poter sfruttare le moderne risorse messe a disposizione dalla telemedicina, dall’intelligenza artificiale e dall’areospazio per ottimizzare la gestione tempo dipendente dei pazienti acuti e critici.

Infine occorre sviluppare “percorsi avanzati di formazione e di addestramento di tutti gli operatori, uniformi a livello nazionale ecentrati sui nuovi scenari resi possibili dalle nuove frontiere della simulazione e della realtà virtuale”.

La grande fuga dal 118

Quella dei medici del 118 è una categoria in via di estinzione. E a dirlo sono i numeri: “Siamo 2.300 scarsi, perchè in molti se ne sono andati. Ma ne servirebbero parecchi di più: circa 10.000. Ebbene, sono convinto che se mettiamo mano alla riforma, i medici arriveranno”, aveva detto il presidente Balzanelli dopo la manifestazione silenziosa di un anno e mezzo fa a Roma per sensibilizzare il Governo  e le istituzioni sull’importanza del Sistema di emergenza territoriale nazionale. Da allora, però, la riforma è rimasta un (pio) desiderio.

Il tutto mentre ci si interroga sull’attivazione delle Case della salute. “Va realizzata una virtuosa integrazione del Sistema di Emergenza Territoriale sia nei confronti della medicina del territorio, e quindi delle Cure Primarie (riforma del DM 77), sia nei confronti della rete ospedaliera costituita dai Dipartimenti di Emergenza di I e di II livello (riforma del DM 70). Il Sistema di Emergenza Territoriale – ricorda Mannella – è la cerniera finalizzata alla ottimizzazione di tutti i percorsi gestionali del paziente acuto, sia in condizioni cliniche di emergenza-urgenza, sia in condizioni di acuzie minore”.

La Sis 118 conferma Balzanelli alla presidenza, le sue priorità

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