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Dazi: il Commissario Ue al Commercio Sefcovic torna a Washington per nuovi negoziati

Il Commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic.
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Velasco25 Articolo

Domenica il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic si recherà una seconda volta a Washington per un nuovo round negoziale sui dazi. Ad annunciarlo è stato il portavoce Ue per il Commercio che, in un briefing con la stampa, ha chiarito che “gli incontri con le controparti americane avranno luogo lunedì”.

Nel corso di quella giornata, Sefcovic incontrerà il Segretario al commercio degli Stati Uniti Howard Lutnick per portare avanti l’obiettivo auspicato dalla Commissione europea di raggiungere un accordo che possa essere soddisfacente per entrambe le parti. Ha spiegato il portavoce: “Sefcovic si recherà negli Usa per negoziare in buona fede”.

Un viaggio che arriva mentre l’Unione europea si sta preparando a reagire. Recentemente, infatti, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato possibili contromisure, in caso di fallimento dei colloqui in questi 90 giorni di gelo sui dazi, che potrebbero coinvolgere anche una tassa sui ricavi pubblicitari delle Big Tech, andando a colpire Washington al cuore della sua economia.

Dazi, la martellata di von der Leyen: una tassa sulla pubblicità delle Big Tech

“Se si considera una categoria con un surplus sostanziale nei beni e un deficit sostanziale nei servizi, quando discutiamo dei titoli di rischio della politica commerciale, ovviamente dobbiamo anche considerare cosa sta succedendo nel settore dei servizi, compresi i servizi digitali e come è stato delineato dalla Commissione. Quando discutiamo di contromisure tutte le opzioni sono sul tavolo”. Queste le parole del Commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovkis, nel corso della conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo a Varsavia, quando è stato interpellato circa i timori del ministro tedesco che ha invitato alla prudenza nel valutare contro-misure ai dazi Usa sulle Big Tech.

“Secondo le nostre ultime simulazioni con un modello sull’impatto dei dazi statunitensi, il Pil degli Stati Uniti si ridurrebbe dallo 0,8 all’1,4% entro il 2027. L’impatto negativo sull’Ue sarebbe inferiore a quello degli Stati Uniti, circa lo 0,2% del Pil.”

Ha poi concluso: “Se i dazi fossero confermati permanentemente, le conseguenze economiche sarebbero negative del 3,1-3,6% per gli Usa e del 0,5-0,6% per l’Ue. L’1,2% per il Pil mondiale, mentre il commercio globale diminuirà del 7,7% tra tre anni”.

 

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