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Dietrofront di Trump sui dazi, stop di 90 giorni ma per la Cina le tariffe salgono al 125%

Donald Trump annuncia i dazi presso il Rose Garden della Casa Bianca.
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Velasco25 Articolo

Mercoledì il presidente Trump ha annunciato uno stop di 90 giorni sulle elevate tariffe reciproche annunciate la scorsa settimana durante il cosiddetto “Liberation Day” optando invece per una tariffa universale più bassa del 10%.

Il presidente ha annunciato questo cambio di passo mercoledì pomeriggio, in un post su Truth Social, aggiungendo che i dazi sulla Cina non sarebbero stati sospesi, ma sarebbero invece saliti al 125% “in base alla mancanza di rispetto” che il paese avrebbe mostrato nei confronti dei mercati mondiali. I dazi sulla Cina sono passati al 104% mercoledì a mezzanotte, con Trump che ha menzionato i contro-dazi da parte di Pechino, in seguito all’annuncio del giorno della liberazione. “A un certo punto, si spera in un futuro prossimo, la Cina si renderà conto che i giorni in cui derubava gli Stati Uniti e altri paesi non sono più sostenibili o accettabili”, ha scritto Trump nel post su Truth.

Trump ha aggiunto che 75 paesi, su circa 195 in tutto il mondo, hanno chiamato gli Stati Uniti per cercare di negoziare un accordo. Tra i paesi che si sono fatti avanti per negoziare ci sono il Vietnam, che è stato colpito da un dazio del 46% e si è detto disponibile a portare tutte le tariffe sulle importazioni dagli Stati Uniti allo 0%. Tra gli altri paesi che si sarebbero fatti avanti per negoziare, la Corea del Sud e il Giappone che sono stati colpiti rispettivamente da dazi del 25% e del 24%.

In seguito all’annuncio da parte di Trump di una pausa tariffaria di 90 giorni, i mercati sono risaliti dopo aver subito pesanti perdite dall’annuncio dei dazi della scorsa settimana. Mercoledì pomeriggio tutti e tre i principali indici erano in rialzo. Il Nadsaq, con un’elevata componente tecnologica, ha guidato il rimbalzo con un’impennata di poco inferiore all’8%, seguito da un aumento del 6% dell’S&P 500 e un rialzo del 5,2% del Dow Jones. Il titolo Apple è salito alle stelle sulla scia della notizia, con un balzo oltre l’11%.

Lo stop sulle tariffe arriva dopo una crescente recessione e timori economici e commenti pubblici da parte di voci influenti tra cui Jamie Dimon di JPMorgan Chase, Larry Fink di BlackRock e il gestore di hedge fund Bill Ackman. Allo stesso modo, il miliardario gestore di hedge fund Ken Griffin, uno dei principali donatori repubblicani, ha definito le tariffe “un enorme errore politico” che potrebbe portare altri paesi a “spiazzare” la leadership americana in tutto il mondo.

Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che la decisione di ritardare i dazi è stata presa durante i negoziati. “Come ho detto a tutti una settimana fa proprio in questo luogo”, ha detto Bessent, parlando dalla Casa Bianca, “non reagite e sarete ricompensati”. Ha poi aggiunto: “Tutto è sul tavolo, in termini di accordo. I livelli tariffari di ciascun paese faranno parte di una negoziazione separata e su misura”.

La portavoce Karoline Leavitt ha usato un tono di sfida nelle sue osservazioni dopo lo stop tariffario, sottolineando che la Cina aveva aumentato le sue tariffe, il che significava che gli Stati Uniti avrebbero reagito allo stesso modo. Ha detto: “Quando si colpiscono gli Stati Uniti d’America, il presidente Trump colpirà ancora più forte”.

L’articolo originale è stato pubblicato su Fortune.com

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