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L’esodo degli ultraricchi dal Regno Unito

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Velasco25 Articolo

Il Regno Unito sta riformando un controverso regime fiscale che permetteva ai milionari internazionali di vivere nel Paese pagando tasse più basse, e questo sta innescando un esodo dei ricchi.

Un nuovo sistema, entrato in vigore il 6 aprile, sostituisce il redditizio status fiscale dei “non domiciliati” (non-dom) e impone a chi ha una residenza permanente all’estero ma vive nel Regno Unito di pagare le stesse tasse degli altri cittadini.

Un esempio emblematico è quello di Frédéric de Mevius, uno degli eredi delle famiglie fondatrici del più grande produttore di birra al mondo, AB InBev. Aveva acquistato un immobile nell’agiata zona di Kensington e Chelsea, e gestiva una piattaforma d’investimenti tra Lussemburgo e Londra. De Mevius era inoltre coinvolto in diverse istituzioni culturali della capitale britannica.

Tuttavia, secondo registrazioni catastali citate da Bloomberg, de Mevius ha recentemente trasferito la propria residenza in Belgio. Anche se non è chiaro cosa abbia motivato esattamente la decisione, i cambiamenti al regime dei non-dom potrebbero aver avuto un ruolo.

E non è certo l’unico. Henley & Partners, società londinese di consulenza su cittadinanza e residenza, ha stimato che quasi 10.800 milionari hanno lasciato il Regno Unito lo scorso anno, un numero secondo solo a quello della Cina.

Secondo le stime del governo britannico relative al 2022-2023, circa 74.000 persone hanno dichiarato lo status di non domiciliati, generando entrate fiscali per 8,9 miliardi di sterline.

Al posto del regime non-dom, il nuovo sistema sarà basato sulla residenza effettiva e permetterà l’applicazione di regole fiscali agevolate solo per i primi quattro anni di redditi esteri, contro i quindici anni previsti dal precedente regime.

Londra è scivolata dal quinto al sesto posto tra le città che attraggono il maggior numero di milionari, secondo una nuova classifica pubblicata martedì dalla stessa Henley & Partners. È una delle uniche due città in classifica ad aver registrato una perdita netta di milionari nell’ultimo decennio – l’altra è Mosca.

Secondo il report, le modifiche allo status di non-dom e le elevatissime tasse di successione rendono il Regno Unito sempre meno attrattivo per i ricchi intenzionati a stabilirsi a lungo termine.

“Qualsiasi cittadino straniero nel Regno Unito da più di dieci anni sarà soggetto a quella tassa di successione del 40%. E dato che anche tutte le strutture usate per evitarla, come i trust, sono state colpite, l’unica soluzione è andarsene,” ha dichiarato Peter Ferrigno, direttore dei servizi fiscali di Henley & Partners, a Fortune.

“Se sei un imprenditore internazionale con beni in diversi Paesi, l’idea che il Regno Unito possa prendere il 40% del tuo patrimonio globale alla tua morte viola un principio basilare di equità.”

Alcuni dei fattori che influenzano il cambiamento delle politiche fiscali nel Regno Unito sono in atto da anni, come l’importanza decrescente della Borsa di Londra rispetto ai mercati globali e un contesto meno favorevole per gli investimenti in tecnologia e imprenditorialità.

I critici del regime non-dom sostengono che questo concedesse ai ricchi troppo margine nella gestione delle tasse pur risiedendo nel Regno Unito per lungo tempo. Altri, invece, sottolineano che i milionari possono contribuire alla crescita economica creando posti di lavoro e investendo nel Paese.

L’Adam Smith Institute (ASI) ha definito l’esodo dei milionari come un vero e proprio “voto di sfiducia verso le attuali strutture economiche”.

“Non è solo nell’interesse dei milionari che un cambio culturale sarebbe utile: un Paese che promuove imprenditorialità, creazione di ricchezza e uno spirito intraprendente potrebbe contribuire a una società più prospera,” si legge in un rapporto dell’ASI.

Le opportunità per i ricchi di restare nel Regno Unito si stanno restringendo. Ad esempio, il visto per investitori, che permetteva di ottenere la residenza investendo almeno 2 milioni di sterline nel Paese, è stato abolito tre anni fa per evitare abusi.

Secondo un report di UBS, la tendenza sembra destinata a peggiorare: entro il 2028, il Regno Unito potrebbe perdere circa 500.000 milionari.

Tuttavia, il rapido mutamento del clima geopolitico oltreoceano ha spinto alcuni immigrati – in particolare statunitensi – a considerare la cittadinanza britannica come alternativa interessante.

L’articolo completo è su Fortune.com

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