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Dazi: Trump minaccia la Cina di un ulteriore 50% se non farà marcia indietro sulla sua contro-tariffa

xi jinping donald trump
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Velasco25 Articolo

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe entrare in una fase molto più calda, dato che il presidente Donald Trump ha minacciato Pechino di imporre un’ulteriore tariffa del 50% a meno che non si faccia marcia indietro rispetto alla ritorsione contro la sua tariffa precedente.

La scorsa settimana, Trump ha imposto alla Cina un dazio del 34%, che si aggiunge a quello precedente del 20%. La Cina ha risposto con una contro-tariffa del 34% sulle importazioni statunitensi.

In un post pubblicato nella giornata di ieri, lunedì 7 aprile, sul social network Truth, Trump ha sottolineato di aver precedentemente avvertito che qualsiasi ritorsione sarebbe stata “immediatamente affrontata con nuove e sostanzialmente più alte tariffe, oltre a quelle inizialmente stabilite”.

“Pertanto, se la Cina non ritirerà, entro domani, 8 aprile 2025, il suo aumento del 34%, che si aggiunge agli abusi commerciali che mette in atto già da tempo, – ha continuato – gli Stati Uniti imporranno alla Cina tariffe aggiuntive del 50%, a partire dal 9 aprile”, ha aggiunto. “Inoltre, tutti i colloqui con noi da loro richiesti saranno interrotti!”.

Trump ha detto che, nel frattempo, inizieranno immediatamente negoziati con altri paesi. “Grazie per la vostra attenzione su questo argomento!”.

Le azioni sono rimaste in rosso subito dopo la sua minaccia, ma in seguito hanno ridotto le perdite per chiudere in modo misto. Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in calo di 349 punti, pari allo 0,9%, mentre l’S&P 500 è sceso dello 0,2% e il Nasdaq è salito dello 0,1%.

Se Trump dovesse dare seguito alla sua ultima minaccia, la tariffa totale sulla Cina raggiungerebbe il 104%. E se imporrà “tariffe secondarie” alla Cina per l’acquisto di petrolio venezuelano, potrebbe addirittura raggiungere il 129%.

L’ambasciata cinese negli Stati Uniti ha definito la minaccia di Trump “una tipica mossa di unilateralismo, protezionismo e bullismo economico”.

“Abbiamo sottolineato più di una volta che fare pressione o minacciare la Cina non è un modo corretto di impegnarsi con noi”, ha dichiarato il portavoce dell’ambasciata Liu Pengyu in una dichiarazione a Fortune. “La Cina salvaguarderà con fermezza i propri diritti e interessi legittimi”.

Ha inoltre invitato gli altri paesi a “salvaguardare l’ordine internazionale con al centro l’Onu e a sostenere il sistema commerciale multilaterale con al centro la Wto”.

Gli analisti di Ubs hanno avvertito che l’aliquota tariffaria effettiva complessiva degli Stati Uniti potrebbe salire dal 25%, previsto negli attuali piani di Trump, fino al 30%, a causa di un ciclo di ritorsioni ed escalation.

Secondo i dati di Fitch Ratings, un’aliquota tariffaria effettiva del 25% sarebbe già la più alta dal 1909. E se raggiungesse il 30%, sarebbe la più alta dal 1872.

Ma entro il terzo trimestre, Ubs stima che i dazi statunitensi cominceranno a diminuire, dato che Trump dovrà far fronte a maggiori pressioni commerciali, legali e politiche e si aspetta che il 2025 termini con un tasso effettivo al 10%-15%, anche se ancora al di sopra del livello dell’anno scorso (2,5%). In effetti, i nomi più importanti di Wall Street hanno iniziato a esprimere le loro preoccupazioni sui dazi.

Ma durante il fine settimana, Trump e il suo staff non hanno dato alcun segno di arretrare dalla loro guerra commerciale, anche se il crollo del mercato azionario ha cancellato 6.000 miliardi di dollari di capitale di mercato.

I funzionari dell’amministrazione hanno dichiarato domenica che più di 50 paesi preoccupati dalle nuove tariffe di Trump si sono messi in contatto con lui per iniziare i negoziati. Anche il Vietnam si è offerto di rimuovere tutte le tariffe sulle importazioni statunitensi per cercare di evitare il dazio del 46% annunciato da Trump.

Lunedì Trump ha ribadito il messaggio che gli americani devono sopportare un po’ di dolore per raggiungere l’obiettivo di riequilibrare le relazioni commerciali.

Ha scritto su Truth: “Non siate deboli! Non siate stupidi! Non siate PANICANI (un nuovo partito basato sulle persone deboli e stupide!). Siate forti, coraggiosi e pazienti, e il risultato sarà la GRANDEZZA!”

L’articolo originale è stato pubblicato su Fortune.com

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