PGIM_970x250_HEADER

Dazi sui farmaci: la preoccupazione degli specialisti

dazi Mario Flacone
Adyen Articolo
Velasco25

La ‘guerra dei dazi’ scatenata da Donald Trump preoccupa anche gli specialisti di malattie infettive italiani. E questo soprattutto dopo l’annuncio del presidente Usa, secondo il quale sono in arrivo tariffe mai viste prima sui prodotti farmaceutici.

“Il fatto è che il problema, più che per l’assistenza ospedaliera, sarebbe per i Governi. Una volta che i costi dei farmaci aumentassero per via dei dazi (e consideriamo che i nostri budget sono già risicati e c’è un aumento della spesa farmaceutica), questo potrebbe impattare sui conti delle Regioni e creare dei rischi di riduzione dell’offerta dei medicinali innovativi, che sono poi quelli che costano di più”, dice a Fortune Italia il professor Marco Falcone, ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Pisa, consigliere Simit (Società italiana di malattie infettive), e presidente della seconda edizione del simposio internazionale ‘Top5 in Infectious Diseases‘, in corso a Venezia.

Batteri killer negli ospedali italiani, focus su antibiotico resistenza

Una catena di produzione complessa impattata dai dazi

Per Falcone c’è da considerare il pericolo per la catena di produzione dei farmaci, dal momento che gli ingredienti per molti medicinali arrivano da varie parti del mondo. “Noi in questo incontro – ricorda lo specialista, a margine del simposio – siamo focalizzati sugli antibiotici: a differenze di farmaci che aumentano la possibilità di sopravvivenza in caso di patologie o controllano alcuni fattori di rischio, gli antibiotici reserve di nuova generazione fanno la differenza tra la vita e la morta. Ecco perchè una carenza di questi prodotti sarebbe insidiosa in un Paese come l’Italia, particolarmente colpito dal fenomeno dell’antibiotico resistenza”.

“Quindi l’auspicio è che la politica dei ‘dazi reciproci’ non includa il settore farmaceutico“, conclude Marco Falcone. Un auspicio ripetuto in queste ore dagli industriali del farmaco, accompagnato dal grido d’allarme degli scienziati americani.

L’appello dei 1.900 scienziati Usa

In un appello pubblicato nei giorni scorsi su ‘Scientific American’, circa 1.900 scienziati statunitensi si scagliano contro il “clima di paura” alimentato dall’amministrazione Trump contro i ricercatori. Un vero e proprio attacco alla scienza, scrivono i firmatari di una lettera aperta, che sta mettendo a rischio la salute, l’economia e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Nel documento gli scienziati chiedono all’amministrazione Trump di “fermare l’assalto alla scienza degli Stati Uniti” e alla ricerca scientifica indipendente, che a loro parere di fatto sta venendo decimata. La voce della scienza “non deve essere silenziata”, scrivono i ricercatori.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.