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Tim torna italiana: il 24,81% delle azioni ora è di Poste

Poste Italiane detiene circa il 25% delle azioni di Tim.
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Velasco25 Articolo

La maggioranza delle azioni Tim torna in mani italiane. Questo dopo che Poste, che già lo scorso 15 febbraio ne aveva rilevato da Cassa Depositi e Prestiti il 9,81% delle azioni, due giorni fa ha formalizzato con i francesi di Vivendi (che di Tim erano gli azionisti di maggioranza) l’acquisizione del 15% del capitale, arrivando adesso a detenere il 24,81% dei titoli.

Con 684 milioni di euro, corrispondenti a 0,29 euro per azione, questa si attesta come una delle transazioni più economiche con cui la compagnia telefonica è passata di mano, complici di ciò anche gli andamenti in borsa e la scissione della rete dal resto del gruppo.

Un duro colpo per Vincent Bollorè, azionista di maggioranza di Vivendi, che dopo aver fallito la scalata a Mediaset deve nuovamente ritirarsi dalla sua ‘Campagna d’Italia’, detenendo ora appena il 2,51% del capitale di Tim.

Poste Italiane ha, tuttavia, dichiarato di non voler espandere ulteriormente la sua proprietà sulla compagnia telefonica, poiché spingersi oltre il 30% del capitale comporterebbe l’obbligo dell’opa.

L’operazione è avvenuta tramite cassa disponibile e secondo una comunicazione di Poste Italiane, si tratta di un acquisto strategico “realizzato con l’obiettivo di svolgere un ruolo di azionista industriale di lungo periodo, che possa favorire la creazione di sinergie tra Poste Italiane e Tim, nonché apportare valore aggiunto per tutti gli stakeholder, oltreché promuovere il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia”.

Poste Italiane conclude dicendo che: “sono in corso valutazioni finalizzate all’avvio di partnership industriali volte a valorizzare le molteplici opportunità per la realizzazione di sinergie tra le due aziende nei settori della telefonia, dei servizi Ict e dei contenuti media, dei servizi finanziari, assicurativi e dei pagamenti e infine dell’energia”.

L’operazione adesso attende la notifica dell’Antitrust. Poste Italiane ha acquisito, oltre al 15% delle azioni, anche il 10,77% del capitale sociale del gruppo telefonico arrivando a detenerne complessivamente il 17,81%.

“Questa operazione è molto importante per Poste Italiane. Arriva a conclusione di un percorso di otto anni, durante il quale abbiamo rilanciato i pacchi, la telefonia, i pagamenti, i contratti luce, i contratti gas, permettendo agli italiani di aver più servizi dalla nostra azienda e facendo anche guadagnare i nostri azionisti, che partivano da un valore dell’azienda di 8 miliardi e sono arrivati a 27 miliardi“. Ha spiegato Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane.

A emergere è un dato fondamentale: se nel marzo 2017 il valore in borsa di Tim era di 19,5 miliardi di euro contro i circa 8,2 miliardi di Poste, ora la situazione si è ‘ribaltata’, Poste Italiane vale 21,8 miliardi contro i 7,15 miliardi di Tim.

Un altro importante obiettivo che Poste Italiane raggiunge sotto l’amministrazione di Del Fante. Nel 2024 ha, infatti, registrato un utile netto di 2 miliardi, chiudendo l’anno con circa 80 miliardi. Negli ultimi anni Poste è, inoltre, diventato un attore di rilievo per il sistema Paese, con l’attivazione gratuita dello Spid e il progetto Polis portato in circa 7 mila comuni italiani. Si stima che Tim a partire dal 2026  potrà fornire servizi di telefonia a 4,5 milioni di clienti PosteMobile, rimpiazzando l’attuale provider Vodafone.

 

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