“Sulla base delle informazioni preliminari attualmente disponibili relative all’introduzione di dazi sulle importazioni di auto di provenienza Ue negli Usa”, Ferrari comunica che “aggiornerà la propria politica commerciale”. I dazi annunciati da Donald Trump hanno già scatenato la reazione di politica e associazioni industriali. Ora che sono vicini alla loro introduzione (il conto alla rovescia finisce il 2 aprile) ecco che arrivano i riflessi sui prezzi di uno dei simboli del Made in Italy.
Maranello non varierà le condizioni commerciali per i modelli importati prima del 2 aprile, ma successivamente partiranno aumenti dei prezzi fino al 10%. Esclusi gli ordini delle famiglie Ferrari 296, SF90 e Roma “a prescindere dalla data di importazione”.
“Per i restanti modelli, le nuove condizioni doganali si rifletteranno parzialmente sul prezzo, fino ad un massimo del 10 per cento di aumento, in coordinamento con la nostra rete di distribuzione”.
È possibile che i clienti Ferrari potrebbero non percepire il sovrapprezzo come un problema enorme, considerato che Maranelo conferma che gli obiettivi finanziari per l’anno 2025 restano invariati, “con un potenziale rischio di diluizione di 50 punti base sui margini percentuali di redditività (margini percentuali Ebit ed Ebitda)”.