Una gara da oltre un miliardo, che potrebbe arrivare a 1,5 miliardi. Un incasso non irrilevante per l’erario. Una gallina dalle uova d’oro: per i conti pubblici, per i fortunati vincitori, per le società concessionarie, per la rete di oltre 30 mila ricevitorie che trattengono una percentuale delle somme giocate. La concessione per il gioco del Lotto, assegnata l’ultima volta nel 2016 con un introito per le casse dello Stato che allora valse 770 milioni, scade il 30 novembre 2025. E ora va a rinnovo, a partire dal primo dicembre 2025.
Si tratta di una concessione, della durata di 9 anni, che potrebbe valere 4,5 miliardi di ricavi (circa 500 milioni all’anno di ricavi), al netto dell’Iva, per chi se la aggiudicherà. La raccolta complessiva del Lotto vale circa 7,8 miliardi. Tra il 2016 e il 2022, ha versato oltre 10 miliardi di contributi fiscali, con una media annua di 1,7 miliardi di euro (di circa 400 milioni di tasse sulle vincite, che sono all’8% di imposta marginale). In vista della prossima legge di Bilancio l’assegno che ne ricaverà lo Stato sarà molto utile.
Lunedì 17 marzo è stato il giorno in cui le società che intendevano partecipare alla gara hanno dovuto caricare le loro offerte, sia quella tecnica che quella economica, sulla piattaforma elettronica della Consip. Dopo la consegna delle buste, l’Amministrazione dei Monopoli guidata da Roberto Alesse ha appena nominato la commissione di cinque membri chiamata a giudicarle, tra membri interni ed esterni. Almeno un mese prima dell’esito definitivo.
Si tratta di una corsa a due tra Igt, l’attuale concessionario alla guida di una compagine composta da Novomatic, Federazione Italiana Tabaccai e i cechi Allwyn, e la cordata guidata da Flutter, che ha comprato Sisal e sta completando anche l’acquisizione di Snaitech.
Igt da un lato gestisce il Lotto da 26 anni e tutto il Gratta e vinci. Una multinazionale delle lotterie e delle scommesse con radici italiane: Lottomatica, quando era il più importante gruppo mondiale del settore, si unì a Igt nel 2015 e la sede venne spostata a Londra. Nello stesso anno il titolo passò dalla Borsa di Milano a Wall Street. La presenza italiana resiste ancora, col gruppo De Agostini che detiene il 42,6%. Flutter invece possiede marchi come Betfair, FanDuel e PokerStars. La sede è a Dublino. Attualmente Sisal gestisce il SuperEnalotto.
L’Italia è il più grande mercato d’azzardo d’Europa e non è strano che per aggiudicarsi la gestione del Lotto si muovano due big del panorama mondiale: circa 21 milioni di italiani ci giocano ogni settimana.