Una nuova stima del Congressional Budget Office, agenzia indipendente, sostiene che portare avanti i tagli fiscali del presidente Donald Trump aumenterebbe il rapporto debito-Pil negli Stati Uniti oltre il 200%.
La politica economica che ha caratterizzato il primo mandato di Trump si esaurirà alla fine di quest’anno, ma sia il Presidente sia i principali senatori repubblicani hanno chiesto di renderla permanente.
Tuttavia, alcuni congressmen sostenitori della politica economica del conservatorismo fiscale si sono opposti, inducendo un legislatore repubblicano a chiedere al Cbo una stima dell’impatto che il mantenimento di questi sgravi avrebbe sull’indebitamento nazionale.
La stima del Cbo sul debito
In risposta, il Cbo ha dichiarato venerdì che se prorogando il Tax Cuts and Jobs Act in modo permanente, senza modifiche a questa politica fiscale, il rapporto debito-Pil potrebbe raggiungere il 214% nel 2054.
E nell’ipotesi che gli interessi passivi subiscano ulteriori pressioni al rialzo a causa del deterioramento della situazione fiscale, aggiungendo un altro punto percentuale, raggiungendo il 204% nel 2047 e supererebbe il 250% nel 2054.
La situazione negli Usa
Il debito totale degli Stati Uniti è di 36.000 miliardi di dollari e il debito pubblico è di circa 29.000 miliardi. Il costo dei servizi di pagamento superano già i 1.000 miliardi di dollari all’anno, persino più del bilancio del Pentagono e ciò contribuisce ad un aumento ulteriore.
“Gli effetti di retroazione macroeconomica aumenterebbero ulteriormente i tassi di interesse e, quindi, porterebbero a esiti fiscali ancora peggiori”, ha avvertito la Peter G. Peterson Foundation. “Questi risultati dimostrano la sensibilità delle finanze nazionali ai costi di indebitamento”.
Secondo l’attuale stima di base del Cbo, che ipotizza la fine dei tagli fiscali, uno scenario improbabile, il debito degli Stati Uniti salirebbe dall’attuale 99% al 166% entro il 2054.
Se questa previsione si avverasse, il debito pubblico supererebbe il precidente massimo raggiunto nell’immediato secondo dopoguerra, continuando a crescere.
Le entrate derivanti dai dazi
Un funzionario della Casa Bianca ha dichiarato a Fortune che le riforme per stimolare l’offerta fatte da parte dell’amministrazione Trump, tra cui quella che riguarda la maggior produzione di energia, la deregolamentazione e i tagli alla spesa, stimoleranno la crescita e amplieranno la base imponibile. Ciò ridurrà anche l’inflazione, consentendo alla Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse e di alleggerire i costi di finanziamento.
Il funzionario ha aggiunto che l’amministrazione prevede di aumentare le proprie entrate grazie ai proventi delle tariffe doganali, notando che i dazi sulla Cina del primo mandato di Trump hanno permesso di raccogliere centinaia di miliardi di dollari senza avere un grande impatto sull’inflazione o sulla crescita.
I parametri sul debito
Il rapporto del Cbo non ha valutato la sostenibilità del debito. Ma se superasse rapporto col Pil del 200%, violerebbe il livello massimo indicato dal Penn Wharton Budget Model.
In un report dell’ottobre 2023 intitolato “When Does Federal Debt Reach Unsustainable Levels?” (Quando il debito federale raggiunge livelli insostenibili?), si afferma che il debito pubblico degli Stati Uniti non possa superare il suo rapporto col Pil del 200%, anche in presenza di condizioni di mercato che in quel momento siano favorevoli.
Il Giappone, pur avendo un debito ancora più gravoso, non è un esempio pertinente perché il suo tasso di risparmio è molto più elevato e consente al Paese di assorbirlo maggiormente.
L’imminente crisi del debito
“Questa percentuale del 200% percento è stata calcolata come valore limite esterno utilizzando varie ipotesi favorevoli: una misura plausibile si avvicina di più al 175% e anche in questo caso, si presuppone che i mercati finanziari credano che il governo alla fine porrà fine a questi sgravi fiscali in modo efficiente”, si legge nel rapporto. “Ma se i mercati finanziari dovessero convincersi del contrario, potrebbero disfarsi anche con rapporti debito/Pil più bassi”.
La stima del CBO giunge mentre si susseguono gli avvertimenti sul rischio del debito. Di recente, l’investitore miliardario Ray Dalio ha dichiarato che gli Stati Uniti si stanno dirigendo verso un’imminente crisi del debito.
Alla fine, il debito che gli Stati Uniti dovranno vendere sarà superiore alla domanda dei mercati finanziari globali, portando a “sviluppi scioccanti”, ha avvertito Ray Dalio nel corso della conferenza CONVERGE LIVE tenutasi a Singapore all’inizio del mese.
“Potrebbero verificarsi ristrutturazioni del debito, pressioni sugli altri paesi per l’acquisto del debito, pressioni politiche”, ha detto Dalio. “Potrebbero essere tagliati i pagamenti ad alcuni ‘paesi predatori‘ per motivi politici, potrebbero esserci monetizzazioni del debito”.
L’articolo originale è stato pubblicato su Fortune.com