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Sessant’anni di Nutella, un gusto senza tempo

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Velasco25 Articolo

Chi in casa non ha almeno un barattolo di Nutella che ha trasformato in bicchiere? Chi, almeno una volta, spalmando quella sua crema alla nocciola sul pane, non ha recitato ad alta voce il famoso spot: “Che mondo sarebbe senza Nutella”?

E, in fondo, forse davvero qualcosa ci mancherebbe se non l’avessero inventata, soprattutto a noi italiani. Nutella, che ha compiuto 60 anni, infatti, per molti è più di una semplice crema spalmabile: rappresenta un vero legame con la propria infanzia, con la convivialità e con la tradizione.

Elementi che vanno oltre il gusto e travalicano generazioni e confini, conquistando il palato di ogni età e provenienza. Nutella è sinonimo di quotidianità e colazioni in famiglia, di un momento di dolcezza e di tranquillità, difficile non averne un po’ in dispensa.

Le sue origini si ritrovano ad Alba, in un periodo buio come quello della Seconda guerra mondiale. Nella piccola cittadina piemontese, Pietro Ferrero, pasticciere capostipite dell’omonimo marchio, proprio in quel periodo ha l’intuizione di sostituire il cacao, diventato troppo caro e difficile da trovare a causa della carestia e della povertà del momento, con le nocciole delle Langhe, un ingrediente locale e meno costoso.

Nasce così, dalla necessità di reinventarsi, l’esperimento del “Giandujot”, la prima tavoletta commercializzata da Ferrero. Il dolce, che già ai tempi si spalmava sul pane, spopola velocemente tra le persone della zona e diventa in poco tempo sempre più richiesto.

Le ordinazioni aumentano rapidamente in maniera esponenziale, tanto da far pensare all’inventore di lasciare la sua pasticceria per fondare un’industria della trasformazione. Con l’aiuto del fratello Giovanni, nei primi anni Cinquanta, la barretta diventa una crema spalmabile contenuta in un barattolo di vetro. Il nome è “Supercrema”, la prima versione di quella che nel 1964 il figlio Michele rinominerà “Nutella”, dando vita all’iconico prodotto.

Un prodotto che rispecchia perfettamente la capacità della nostra cucina di trasformare ingredienti semplici in qualcosa di unico. Grazie all’incontro tra cacao e nocciole, cibi sani e genuini, infatti, si racconta l’anima della gastronomia italiana, ancora radicata nell’importanza di uno stile di vita semplice e sincero.

La fabbrica di Ferrero, dopo più di mezzo secolo, è ancora lì alle porte di Alba, dove rimane il cuore della produzione, nonostante il quartier generale ora abbia sede in Lussemburgo. Tra le sue strade l’aroma inconfondibile dello zucchero che incontra le nocciole tostate rilascia un odore difficile da dimenticare. Alba è la città della Nutella, uno dei simboli più apprezzati e riconoscibili del Made in Italy.

Molta dell’economia locale si appoggia al colosso dolciario e i cittadini ne vanno orgogliosi, vivendolo come un privilegio. Binomio tra cultura artigianale e qualità, questo cibo senza tempo vanta numeri difficili da spiegare senza fare paragoni: venduta in 170 Paesi, Nutella raggiunge un totale di circa 500.000 tonnellate, più di quanto pesi l’Empire State Building di New York.

Una quantità fuori dal comune se si pensa che, se si mettessero in fila tutti i vasetti prodotti in un anno, si arriverebbe a percorrere una lunghezza pari a circa due volte la circonferenza terrestre. Il tutto prodotto da undici stabilimenti sparsi per il globo.

Ma la multinazionale italiana non rappresenta un’eccellenza solo per i risultati raggiunti ma anche per il suo posizionamento atipico rispetto ai tempi che corrono nel nostro Paese: Ferrero è, infatti, il terzo gruppo dolciario al mondo e, con il suo mantenere la voglia di continuare a crescere, si muove controtendenza rispetto a molti marchi nostrani che vengono ceduti a investitori stranieri.

La sua popolarità, oltre ad aver reso Nutella un vero e proprio ambasciatore italiano, ha reso possibile l’esistenza di un giorno all’anno in cui gli amanti di questa crema spalmabile possano celebrarla. Dal 2007, grazie all’idea della blogger americana Sara Rosso, il 5 febbraio è diventato il World Nutella Day, data nella quale le persone si ritrovano sui social, in manifestazioni ed eventi dal vivo, per rendere omaggio alla crema alle nocciole più apprezzata al mondo.

Il suo impatto è talmente forte ad ogni latitudine che rende labile i confini, l’età e i sessi, accomunando anche generazioni e pensieri più lontani. Ogni cucchiaiata di Nutella non racconta, dunque, solo la storia di un’azienda iconica del settore ma quella di milioni di vite differenti.

Per questo, Nutella non si può definire un semplice prodotto italiano ma il sinonimo di quello che è lo spirito del nostro Paese: accoglienza, creatività e voglia di andare avanti senza dimenticare i sapori, gli affetti e i ricordi da cui si è partiti. In fondo, che mondo sarebbe senza Nutella?

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