Barbara Berlusconi prima azionista della media company digitale Unaluna, che produce il canale social dedicato all’ambiente The Muffa e il sito di gossip e moda Whoopsee. A riportarlo è il Corriere della Sera. Anche gli Elkann possiederebbero quote importanti della società, mentre Leonardo Del Vecchio si fermerebbe a una piccola partecipazione e Andrea Stroppa, referente italiano di Elon Musk, sarebbe seduto in consiglio di amministrazione.
L’investimento di Barbara Berlusconi
La terzogenita di Silvio Berlusconi entra in Unaluna con la quota di capitale più rilevante, il 17,6%, subito dietro i due fondatori. Si tratta di uno dei suoi rarissimi investimenti personali noti, che da poco meno di un mese è intestato – sempre secondo il Corriere – alla Riva Reno Fiduciaria di Bologna.
A seguire ci sarebbe poi il gruppo Gedi con Gedi Digital, controllato dalla Exor degli Elkann, con il 14,4%. Al 4,6% c’è invece il veicolo societario milanese Red srl, intestato a una fiduciaria, legato al family office di Leonardo Maria Del Vecchio, LMDV.
Tra gli altri soci spunta anche il dirigente Mediaset Matteo Sordo (amministratore delegato della concessionaria Digitalia ‘08) con il 2,2%, mentre un ulteriore 10% è, per conto di ignoti, della Simon Fiduciaria, storico punto di riferimento del patrimonio Agnelli-Elkann.
E Andrea Stroppa? Pare che il suo rapporto con gli Elkann, in particolare con Lapo, sia molto solido, cosa che spiegherebbe la sua presenza all’interno del cda di Unaluna, composto da quattro membri.
Unaluna
La start up milanese è stata fondata, nel 2021, ed è gestita da Franco Villa e Francesca Muggeri, che ne detengono il 15,8 % del capitale ciascuno e puntano a «ricalcare le orme del modello di business internazionale di TMZ e Page Six».
I bilanci della media company raccontano per il momento di ricavi modesti – poco più di 870 mila euro nel 2023 – ma comunque in crescita, con perdite consistenti di circa 575 mila euro. Le prospettive per il futuro però sembrano buone grazie al sostegno delle banche per i finanziamenti, ossia Deutsche Bank, Intesa e Bpm, e degli azionisti per le ricapitalizzazioni.
