Gli amministratori delegati stanno già risentendo delle politiche del Presidente Trump e sono più pessimisti sullo stato dell’economia di quanto non lo siano mai stati dopo la pandemia.
Il Chief Executive’s U.S. Ceo Confidence Index di marzo mostra che l’ottimismo degli amministratori delegati sulle attuali condizioni delle aziende è crollato del 20% dall’inizio dell’anno.
Le risposte degli amministratori delegati
Su una scala da 1 a 10 (1 è scarso e 10 è eccellente), i 220 CEO intervistati hanno dato all’attuale contesto economico degli Stati Uniti un 5, rispetto al 6,3 di gennaio, segnando la posizione più bassa dalla primavera del 2020 e dai tempi dell’incertezza che circondava l’emergenza Covid-19, una delle pandemie più letali della storia.
Tra le principali preoccupazioni degli amministratori delegati c’è l’incertezza economica dei mercati, causata in parte dal possibile impatto dei dazi e dalla mancanza di stabilità della politica statunitense.
“L’indebolimento della domanda e l’aumento dei costi pongono la nostra azienda manifatturiera in una situazione economica precaria. Ci aspettiamo una strada difficile”, ha dichiarato a Chief Executive Tim Zimmerman, Ceo di Mitchell Metal Products.
Le previsioni non sono incoraggianti
Guardando ai prossimi 12 mesi, gli amministratori delegati non vedono un miglioramento delle condizioni economiche. Poco meno della metà degli intervistati ha dichiarato di aspettarsi, nei prossimi sei mesi, una recessione o un rallentamento.
A causa del loro pessimismo sul futuro, meno della metà dei dirigenti aziendali intervistati prevede un aumento dei profitti, rispetto al 76% di gennaio. Poco più di un terzo prevede di aumentare l’organico, mentre più della metà si era espressa nello stesso modo a gennaio.
La maggioranza degli amministratori delegati intervistati concorda su una cosa: i prezzi stanno aumentando. Due terzi dei leader hanno dichiarato di aver aumentato i prezzi quest’anno o di avere intenzione di farlo.
I Ceo hanno dichiarato che le loro aziende stanno aumentando i prezzi, in parte per il motivo che gli stessi fornitori li hanno alzati o stanno pianificando di farlo.
Il pessimismo degli amministratori delegati sull’economia statunitense arriva mentre Trump ha implementato i dazi su Messico e Canada prima di aggiungere esenzioni per i prodotti che rispettano i termini dell’USMCA.
In un post di martedì su Truth Social, Trump ha dichiarato che imporrà un ulteriore tariffa del 25% sull’acciaio e sull’alluminio canadesi, ribadendo il suo desiderio di fare del Canada il 51° Stato Usa.
Il mercato azionario statunitense è già crollato dopo un’intervista rilasciata da Trump nel fine settimana, il Presidente non ha escluso la possibilità di una recessione e ha accennato a un “periodo di transizione” per l’economia.
L’articolo originale è stato pubblicato su Fortune.com