È il 1972 quando Liz Taylor chiede agli artigiani romani di Pineider di realizzare per lei una carta da lettera esclusiva e personalizzata. Nella boutique della Capitale il suo desiderio viene presto esaudito: dopo un’accurata selezione dei pigmenti naturali si arriva alla creazione di una carta viola come i suoi famosissimi occhi, “perfetta per i messaggi d’amore e d’ira che l’attrice scriveva al suo Richard Burton”.
Nicola Andreatta, direttore generale di Pineider, non poteva scegliere aneddoto migliore per riassumere essenza e valori dell’azienda fiorentina che nel 2017 è stata acquisita dalla famiglia Rovagnati, segnata di recente dall’improvvisa scomparsa del titolare Lorenzo in un tragico incidente aereo.
Pineider nasce a Firenze oltre 250 anni fa. “La sua storia è indissolubilmente legata a quella della città tanto che, quando diviene capitale d’Italia nel 1865, il nostro marchio è fornitore di riferimento del neonato governo italiano”, racconta Andreatta.
La nascita dell’azienda
Il fondatore Francesco Pineider apre la prima bottega nel 1774, in piazza della Signoria. Ben presto il negozio diventa un punto di riferimento per chi è alla ricerca di carta e strumenti per la scrittura di qualità: “Pineider si trasforma in un simbolo di raffinatezza per l’élite europea, accompagnando le vite di intellettuali, artisti e scrittori che hanno lasciato il segno”. Personalità più che illustri, tra cui spiccano Napoleone, Lord Byron, Stendhal e Gabriele D’Annunzio. Tutti frequentatori delle botteghe Pineider.
L’apertura a Roma
A quasi cento anni dalla sua fondazione, quando Roma diventa capitale del Regno d’Italia nel 1871, Pineider apre la sua prima boutique capitolina in via dei Condotti e “amplia poi la sua offerta introducendo la pelletteria e distinguendosi per la ricerca sui materiali e l’innovazione nel design”.
Ed è proprio a seguito di questa ricerca di soluzioni innovative che nasce il ‘Twist Magnetic Lock’, un sistema magnetico brevettato che consente di aprire e chiudere la penna con un gesto semplice. “Un dettaglio che esprime l’essenza di Pineider: unire artigianato e innovazione, rispettando la funzionalità e l’estetica”.
Oggetti duraturi e di qualità
Secondo Andreatta, infatti, nella fedeltà alla propria essenza risiede il segreto di una storia così lunga: “Custodiamo un savoir-faire artigianale che garantisce qualità ed esclusività, senza snaturare l’idea su cui è stato costruito il brand”.
Un’idea che coincide con quella tendenza quiet luxury, il lusso discreto o silenzioso, che negli ultimi anni ha dominato il mondo della moda e non solo.
“Pineider ha fatto della discrezione e dell’autenticità i suoi valori cardine e per questo offre oggetti che non seguono le mode ma accompagnano le persone nel tempo”.
Non ostentazione dunque, ma grazia e ricercatezza. “In un mondo dominato dalla produzione industriale e dalla velocità, siamo convinti che il vero lusso stia nel tempo dedicato alla creazione ed alla fruizione di qualcosa di speciale: il Made in Italy è riconosciuto nel mondo per questa eccellenza”.
Un tema, quello della creazione di oggetti duraturi e di qualità, che si lega a doppio filo con gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda. “Da sempre ci allontaniamo dalla logica del ‘fashion’ e della ‘fast life’, ricercando soluzioni sostenibili. Abbiamo tanto lavoro da fare, ma il nostro scopo è quello di offrire prodotti che siano espressione di un lusso consapevole e responsabile”.
Il 2024: un anno di consolidamento e rinnovamento
Per l’azienda, il 2024 è stato un anno di consolidamento e rinnovamento. “In un contesto caratterizzato da incertezza e variabilità siamo decisamente soddisfatti della crescita registrata soprattutto in Italia, il nostro mercato di riferimento”.
E gli obiettivi per il 2025? “Puntiamo a crescere ancora, con il supporto di nuove iniziative e del rafforzamento della strategia di marketing. Le boutique continueranno ad essere il cuore della nostra brand community, luoghi in cui immergersi nell’universo Pineider e stiamo lavorando per espandere la nostra presenza in nuovi mercati”.
Oltre agli storici negozi di Firenze, Roma e Milano, l’azienda conta altri punti vendita anche a Londra e New York ed è presente in mercati strategici come il Medio Oriente e la Cina. “Lavoriamo su un’ulteriore espansione nel Sud Est Asiatico seguendo, come in tutti gli altri casi, un principio chiaro: un passo alla volta, senza fretta, trovando partner che condividano la nostra visione”.