Spes contra spem. Dal latino “la speranza contro ogni speranza”. Prendiamo in prestito le parole del cappellano del Policlinico Gemelli che invita a pregare smontando il pessimismo della ragione. Al suo capezzale un’intera comunità di fedeli. In ansia per Papa Francesco. Un Pontificato condito dalla speranza. E un Giubileo che arriva nell’anno forse più complicato dal Dopoguerra. Bergoglio è consapevole che stiamo vivendo le turbolenze della Storia. Perché l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca sta terremotando la geopolitica globale con scenari inediti dalla seconda Guerra mondiale.
E’ chiaro che l’appuntamento con la Speranza, come l’ha chiamato lui, si sovrappone al suo destino personale. Non osiamo immaginare che cosa significherebbe per tutti una dipartita del Pontefice. Ci sarebbe un nuovo Conclave in pieno Giubileo: è già successo altre volte ma è evidente che l’evento atteso da 25 anni subirebbe modifiche organizzative e simboliche.
Il periodo di lutto e l’elezione del nuovo Pontefice potrebbero comportare una sospensione delle celebrazioni giubilari per permettere alla Chiesa di onorare la memoria del Papa scomparso e concentrarsi sulla transizione. Poi spetterebbe al successore decidere se e come proseguire le celebrazioni.
Ma cosa porterà il Giubileo a Roma e all’Italia? Le stime Isnart e Unioncamere indicano un potenziale afflusso di 35 milioni di arrivi, che genereranno 105 milioni di presenze totali. I turisti che visiteranno Roma spenderanno circa 17 miliardi di euro, con un indotto per la città che si aggira tra i 4 e 4,5 miliardi. Numeri che suggeriscono un concreto rischio di overbooking, soprattutto in occasione degli eventi del Giubileo nei mesi di alta stagione.
Con un picco previsto nel periodo 28 luglio-3 agosto, durante il Giubileo dei Giovani, per il quale si prevede la presenza di oltre un milione di giovani pellegrini nella Capitale. Per quanto riguarda i Paesi di provenienza, i dati storici indicano che l’80% di turisti arriva da Italia ed Europa, l’8% dal Nord America, dai paesi dell’America Centrale e Meridionale, con un incremento di arrivi da Stati Uniti, Argentina, Filippine, Spagna e Irlanda.
Secondo la Cna, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, grazie al Giubileo a Napoli arriveranno 18 milioni di visitatori mentre a Venezia ci si attende una crescita del turismo del 25%.
I Giubilei precedenti ci possono dare un’idea di quello che succederà quest’anno: una fonte preziosa è un rapporto pubblicato dalla Banca d’Italia sull’impatto sull’economia del Giubileo del 2000, il penultimo. Quell’Anno Santo ha cambiato Roma radicalmente. Anche stavolta si stanno creando nuove opportunità di lavoro a tempo indeterminato nei settori più poveri; d’altra parte, però, è aumentato il costo delle abitazioni.
Nel 2023 abbiamo già registrato un aumento del 13% dei prezzi rispetto al 2022. Quest’anno si prevede che potrebbero crescere del 17%. Malgrado l’aumento dei prezzi, Roma però non è ancora una città da “tutto esaurito“. Ma il timore è che il Giubileo del 2025 si trasformi in un’occasione persa per rinnovare la città.
Il Piano Giubileo 2025 prevede oltre 600 progetti con un investimento di 4,8 miliardi per riqualificare e modernizzare Roma.
Gli interventi coprono vari ambiti, tra il potenziamento della viabilità, la manutenzione delle metropolitane e la ristrutturazione delle strutture per pellegrini.
A giudicare dai cantieri aperti molto è stato fatto, ma non tutto. Roma ha sempre avuto scarsissimi interventi pubblici, e ciò ha creato in più di un’area, in più di un settore, veramente un deficit grave, che ha impattato anche sulla qualità dei servizi.