Se gli Stati Uniti vedono l’Europa come un concorrente, allora l’Europa risponde. Così i satelliti di Eutelsat OneWeb, holding franco-britannica nel settore delle telecomunicazioni, a partire da lunedì scorso sono decollati in Borsa vedendo il proprio valore incrementare del 68%, volando oltre l’80% il giorno dopo, attestandosi a + 21,31% nella giornata di oggi.
Un’impennata che segue la presentazione del piano ReArm Europe da parte della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen in attesa del summit che si svolgerà nella giornata di domani.
Il traguardo di Eutelsat entusiasma gli investitori che attribuiscono al gruppo francese, la cui connessione satellitare passa dalla britannica OneWeb (competitor diretto dell’azienda di Musk), un ruolo di primo piano nel riemergere di una difesa comune europea.
Eutelsat contro Starlink
Il budget infatti è destinato ad aumentare e stando a quanto riferito alla France Press, Eutelsat starebbe trattando con l’Unione europea per portare in Ucraina terminali di connessione internet, servizi in orbita terrestre bassa, oltre ad assistere le comunicazioni governative e istituzionali di Kiev.
Stando ai colloqui con Bruxelles, Eutelsat supporterà i droni ucraini, capaci di infliggere danni significativi alle forze di terra russe, attraverso l’utilizzo di costellazioni satellitari OneWeb a 1200 km di altitudine e satelliti geostazionari a 35 mila kilometri.
Il gruppo, inoltre, avrebbe il compito di rafforzare la connettività satellitare in Ucraina e nella regione del Mar Nero.
Un’occasione preziosa, dato l’annuncio di Donald Trump sullo stop al sostegno militare all’Ucraina da parte degli Usa e di conseguenza di Starlink. Anche se Musk nega con fermezza la possibilità di un disimpegno, i recenti episodi tra Trump e Zelensky potrebbero aver convinto Kiev a rassegnarsi e fare a meno del supporto americano.
Lasciatesi alle spalle le costellazioni di Musk, dicono gli analisti, Eutelsat e OneWeb rimangono le uniche alternative possibili per gli ucraini.
I due gruppi si sono fusi nel 2023 e ora hanno a loro disposizione circa 650 satelliti in orbita terrestre bassa (Leo), la seconda costellazione più grande al mondo dopo Starlink di Space X, nonostante abbia meno di un decimo della sua capacità (700 satelliti in orbita contro i 7000 di Musk).
Un risultato che rende più concreto il sogno di una difesa europea e costituisce una risposta assertiva del Vecchio continente al guanto di sfida lanciato da Washington.