Il gruppo Prada – come già annunciavano i risultati intermedi in controtendenza rispetto alla crisi del settore del lusso – si conferma in ottima salute e archivia il 2024 con ricavi netti pari a 5,4 miliardi di euro, il 17% in più rispetto al 2023: una performance ben al di sopra della media del mercato. Prada ha così messo a segno un ulteriore incremento della redditività con Ebit Margin al 23,6%, pari a 1,3 miliardi. L’utile netto del gruppo si attesta a 839 milioni, +25% anno su anno, mentre le vendite retail sono pari a 4,8 miliardi, +18% su base annua.
Miu Miu, il brand del gruppo sotto la direzione creativa di Miuccia Prada che piace tanto ai giovanissimi, ha registrato una crescita record: +93% delle vendite retail sul 2023. Risultato, sottolinea il gruppo in una nota, trainato da tutte le categorie di prodotto e le aree geografiche, dopo l’ottima chiusura dell’ultimo trimestre a +84%. Quanto al marchio Prada, le vendite retail sono aumentate del 4% su base annua, mostrando una crescita solida nel quarto trimestre.
Guardando ai mercati, il gruppo continua a crescere nell’area Asia Pacifico. Nel 2024 le vendite retail hanno registrato un buon andamento nel periodo, a +13%, nonostante le condizioni sfidanti nella regione. L’Europa ha registrato una crescita del 18% nel corso dell’anno, sostenuta dai consumi domestici e dal turismo. Le Americhe sono state in continua progressione durante l’anno raggiungendo una crescita a doppia cifra nel secondo semestre. Il Giappone è stata l’area geografica con la migliore performance nel 2024, +46%, supportata da una domanda locale particolarmente solida, ma anche da positivi flussi turistici. Anche il Medio Oriente ha registrato una solida performance nel corso dell’anno, +26% sostenuta dalla domanda locale e da flussi turistici.
“Questo successo sottolinea la forza dei nostri marchi, radicata nella costante attenzione all’innovazione di prodotto, alla qualità, all’artigianalità e nella capacità di leggere la contemporaneità che ci contraddistingue”, ha dichiarato Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo del gruppo Prada. Mentre Andrea Guerra, amministratore delegato del gruppo, ha commentato: “Per Prada c’è una chiara opportunità di continuare a guadagnare quote di mercato, mentre per Miu Miu l’obbiettivo è di consolidare il suo successo; a tal fine, continueremo a rendere sempre più incisivo il posizionamento dei marchi, ad arricchire il portafoglio prodotti e ad alimentare il dialogo con i clienti”.
Intanto la chiusura delle trattative con Capri Holdings per l’acquisizione di Versace da parte del gruppo Prada sarebbe sempre più vicina. La valutazione dell’azienda milanese si aggira attorno a 1,5 miliardi di euro e l’accordo per la cessione potrebbe essere raggiunto entro la fine del mese. Secondo Bloomberg, che ha anticipato la notizia, l’operazione permetterebbe a Prada di “creare un gruppo italiano in grado di competere con i big globali del settore, in particolare LVMH e Kering. Per l’Italia, in seguito a decenni in cui i marchi principali sono finiti in mani straniere, un eventuale accordo rappresenterebbe un’inversione di tendenza nel mondo del lusso”.