Continua a scendere la curva dell’influenza in Italia, ma è una discesa lenta, come sanno bene i circa 728mila italiani finiti a letto con febbre, dolori alle ossa e malanni respiratori nella settimana dal 17 al 23 febbraio. Ancora una volta i più colpiti restano i bambini, in quella che si sta rivelando una stagione particolarmente impegnativa, in cui spesso al virus influenzale seguono bronchiti e polmoniti.
A conti fatti siamo a oltre 12,3 milioni di italiani colpiti finora. “La stagione sta scendendo in modo lento e più tardivo del solito. Considerati questi numeri, potremmo superare i 14 milioni di casi alla fine. Sicuramente i protagonisti ora non sono solo i virus dell’influenza”, commenta a Fortune Italia il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano.
I dati sull’influenza in Italia
L’incidenza è a 12,3 casi per mille assistiti (contro i 14 nella settimana precedente), “un livello di media intensità” secondo il report dei medici sentinella dell’Istituto superiore di sanità (Iss), mentre “nella scorsa stagione, in questa settimana, l’incidenza era vicina ai livelli basali”.
Stando sempre al bollettino RespiVirNet “l’incidenza è in diminuzione in tutte le fasce di età”, ma nei bambini sotto i 5 anni siamo ancora a 31,9 casi per mille assistiti (erano 35,4 nella settimana precedente). Dunque “il dato appare in calo anche nei piccoli”, rileva Pregliasco. Ma si tratta di una discesa col freno a mano tirato.
Le regioni più colpite sono “Umbria, Abruzzo, Campania e Sardegna”, mentre si registra un ulteriore decremento nella percentuale dei campioni risultati positivi per influenza (28%), rispetto alla settimana precedente (33%)”.
Il mix di virus
Fra i patogeni in circolazione in questo periodo troviamo anche il virus respiratorio sinciziale, Sars-CoV-2, rhinovirus, metapneumovirus, coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, adenovirus e altri patogeni ‘cugini’ dell’influenza.
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