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Londra, spinta su lavoro in presenza ma mancano uffici: lo studio

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Velasco25 Articolo

Per evitare che milioni di metri quadrati di uffici londinesi diventino obsoleti, potrebbero essere necessari interventi di riqualificazione per oltre 43 miliardi di dollari, proprio mentre le aziende accelerano sul ritorno in sede.

Secondo una ricerca condotta dalla società di servizi immobiliari Jones Lang LaSalle (JLL), le principali città europee, tra cui Londra, sono alle prese con una carenza di spazi da destinare agli uffici. Il problema sta facendo lievitare i prezzi e le aziende sono sempre più in difficoltà per accogliere i lavoratori che ritornano a lavorare in presenza. Lo studio ha individuato un allarmante calo dei tassi di locali sfitti: nel West End si parla dell’1,7%, a riprova di quanto poco disponibili siano gli immobili commerciali a Londra.

Secondo JLL, le ragioni dell’aumento della domanda di nuovi uffici e dell’aumento dei costi di ristrutturazione del patrimonio esistente sono molteplici. In primo luogo, non si costruisce abbastanza: le nuove costruzioni, a partire dal 2020 fino ad oggi, rappresentano meno del 15% del mercato. Gran parte dello stock rimanente sta rapidamente invecchiando. Secondo la ricerca, oltre 9 milioni di metri quadrati di uffici londinesi necessitano di aggiornamenti “significativi” per soddisfare gli standard moderni.

Le aziende cercano di rinnovare gli uffici

Parte della domanda di uffici migliori deriva anche da quella che Phil Ryan, direttore della ricerca globale di City Futures da JLL, chiama ‘inversione di tendenza’. “Diciamo che siete un’importante società di servizi finanziari o professionali. E che vi siate detti: ‘Pensiamo che nel 2022 questo sia il futuro del nostro piano di lavoro’ per cui firmerete un contratto di locazione e vi ridimensionerete del 35%. Intorno a voi il mercato si muove verso programmi di ritorno in ufficio più aggressivi. Ora c’è un problema. Non si riesce ad accogliere tutti nello spazio a disposizione e quindi serve un po’ di spillover”. Secondo Ryan, le aziende stanno affrontando questa esigenza subaffittando altri uffici o investendo in spazi di lavoro flessibili.

“È un aspetto che probabilmente determinerà un po’ una domanda di riqualificazione del prodotto esistente, perché questo tipo di locazioni sono abbastanza insolite. O sono temporanee, fino a quando non si riesce a trovare uno spazio migliore per riunire tutti sotto lo stesso tetto”.

Molte aziende sono motivate a riportare in ufficio i dipendenti per migliorare la collaborazione o aumentare la produttività. Un’altra ragione, tuttavia, potrebbe essere quella di ottenere il massimo beneficio dalle ingenti spese immobiliari. Un terzo di coloro che hanno risposto a un sondaggio condotto da Resume.org lo scorso dicembre ha dichiarato che i contratti di locazione sono il fattore che spinge a riportare i dipendenti in ufficio.

Per altre aziende, la sfida più grande è sempre più spesso quella di non avere spazio a sufficienza. Durante i primi anni della pandemia, molte società hanno rinunciato a contratti di locazione costosi piuttosto che prorogarli, a causa delle incertezze sul ritorno alla normalità, o su come sarebbe stata la “nuova normalità”. In passato JLL ha sottolineato che le aziende non sarebbero in grado di far coincidere i loro ambiziosi mandati Return to office (Rto) con l’attuale disponibilità di spazi per i dipendenti, limitandosi di fatto a un modello ibrido di hotdesking.

Mentre la domanda torna a crescere, si accetta anche la necessità di immettere sul mercato una maggiore varietà di uffici di qualità, dopo che le aziende si sono accaparrate gli spazi migliori. “In termini complessivi, non abbiamo offerte di spazi molto buoni”, ha dichiarato a Fortune Cameron Ramsey, senior director della ricerca sui mercati dei capitali presso JLL. Ciò che è incoraggiante, tuttavia, secondo Ramsey, è che un maggior numero di strutture lavorative ibride e fisse potrebbe segnare la fine dell’incertezza che si è protratta per cinque anni dall’inizio della pandemia COVID-19. “In generale, le persone si sentono abbastanza a proprio agio con la loro strategia di lavoro ibrido”, ha aggiunto Ramsey. “E questo permette di dire: ‘Sappiamo di cosa abbiamo bisogno, andiamo sul mercato e troviamo quello spazio’”.

Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com

Foto SHOMOS UDDIN – GETTY IMAGES

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