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Il crollo dei conti di Stellantis nel 2024: dividendi dimezzati

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Velasco25 Articolo

Il nuovo Ceo di Stellantis, successore di Carlos Tavares, arriverà “entro la prima metà del 2025”, ha dichiarato il Gruppo nel giorno della presentazione dei risultati del 2024. E a giudicare dai numeri avrà parecchio da fare. John Elkann, presidente del Gruppo, è alle prese con il momento più delicato della storia di Stellantis: serve un nuovo amministratore delegato, appunto, e va anche gestito il calo delle vendite. Un calo che è continuato anche a gennaio con un segno negativo molto più consistente rispetto al resto del mercato. Lo stesso Elkann ha parlato di risultati 2024 “sotto il nostro potenziale”.

La Borsa ha reagito: oggi Stellantis perde più del 5,4%. In un anno, il titolo è crollato di oltre il 45%.

Stellantis, crollano i conti

Ecco i numeri principali:

  • i ricavi sono calati del 17% (156,9 miliardi di euro)
  • gli utili sono crollati del 70% (5,5 miliardi di euro)
  • c’è un -6 mld alla voce flusso di cassa
  • il dividendo stato necessariamente tagliato: scende a 68 centesimi dagli 1,55 euro precedenti – con un ritorno del 5%

L’impennata del debito

Ci sono numeri in crescita, ma sono quelli del debito: a fine 2024 è salito a 37,23 miliardi di euro rispetto ai 29,46 miliardi del 31 dicembre 2023. La liquidità disponibile industriale complessiva csi è attestata nel 2024 a 49,5 miliardi di euro, con una posizione finanziaria netta industriale di 15,1 miliardi di euro (29,49 miliardi a fine 2023).

Tra gli altri numeri da segnalare anche l’utile operativo rettificato che è stato pari a 8,6 miliardi di euro ed è diminuito del 64% con un margine AOI del 5,5%.

Il flusso di cassa industriale negativo per 6 miliardi riflette il calo dell’utile e l’impatto temporaneo del capitale circolante dovuto agli adeguamenti della produzione.

La ricerca del nuovo Ceo

Secondo John Elkann nella selezione per il nuovo ceo di Stellantis “abbiamo eccellenti candidati, sia interni che esterni, e i colloqui che stiamo avendo ci incoraggiano sulla prospettiva di trovare un amministratore delegato” all’altezza. Oltre a confermare che “l’annuncio sulla decisione arriverà entro la fine del primo semestre”, Elkann ha anche voluto rendere omaggio “al contributo di Carlos Tavares nel creare Stellantis”. Sulle caratteristiche del nuovo Ceo del Gruppo, Elkann si augura un leader che sia a suo agio tanto con il ‘capitale’ quanto con la tecnologia. Un leader che capisca come lavorare in modo “unificato” con il Gruppo e i suoi stakeholder.

Cosa sta facendo Stellantis, che punta alla crescita nel 2025

Mentre il processo di nomina per il Ceo va avanti, Stellantis dice che “l’azienda è concentrata sull’execution” delle azioni necessarie al ritorno a risultati soddisfacenti.

Dopo avere riportato risultati dell’esercizio 2024 “coerenti con la guidance aggiornata” Stellantis si aspetta il “ritorno a una crescita profittevole e ad una generazione di cassa positiva nel 2025”. Per il 2025 Stellantis attende una guidance finanziaria di crescita “Positiva” dei ricavi netti, con un margine dei ricavi operativi adjusted (AOI) ‘Mid-Single Digit’ e un flusso di cassa industriale “Positivo”, che “riflette sia la fase iniziale della ripresa commerciale sia le elevate incertezze del settore”.

Elkann: risultati “sotto il nostro potenziale”

“Nonostante il 2024 sia stato un anno di forti contrasti per l’azienda, con risultati al di sotto del nostro potenziale, abbiamo raggiunto importanti traguardi strategici. In particolare, abbiamo lanciato nuove piattaforme e modelli multi-energy, novità che proseguiranno nel 2025; abbiamo avviato la produzione di batterie per veicoli elettrici attraverso le nostre joint venture e abbiamo reso operativa la partnership con Leapmotor International”, sottolinea il presidente di Stellantis. “Siamo fermamente intenzionati a guadagnare quote di mercato e a migliorare le performance finanziarie nel corso del 2025” conclude Elkann.

Nel 2025 10 nuovi prodotti e il focus sull’AI

Nel 2025 Stellantis lancerà 10 nuovi prodotti che si inseriscono in un processo di trasformazione digitale – condotto con “partner di alto livello” – che ha al centro l’intelligenza artificiale.  Pche settimane fa Stellantis (John Elkann era anche presente al summit parigino sull’AI) ha stretto una partnership con Mistral AI per esplorare lo sviluppo di un assistente avanzato per i veicoli, “una delle tante iniziative che integrano l’intelligenza artificiale nelle nostre vetture e nei nostri processi operativi”, dice il Gruppo

Stellantis ha anche presentato STLA AutoDrive 1.0, il primo sistema di guida autonoma sviluppato internamente.

Gli altri dati

Stellantis ha chiuso il 2024 con consegne consolidate in diminuzione del 12%, pari a circa 5,5 milioni di unità a livello globale, un calo che il gruppo – presentando i risultati dello scorso esercizio – attribuisce a “gap temporanei nella gamma prodotti e azioni di riduzione delle scorte ormai completate”.

Infatti, grazie ad azioni incisive sullo stock di vetture ferme presso i concessionari, le scorte totali al 31 dicembre 2024 sono diminuite del 18% pari a 268 mila unità in meno rispetto all’anno precedente, compreso un calo del 20% delle scorte dei concessionari statunitensi a 304 mila unità.

Un dato, quest’ultimo, che – spiega il gruppo – supera l’obiettivo precedentemente comunicato di 330 mila unità.

Il dato delle consegne – ricorda Stellantis – è legato anche al passaggio generazionale del portafoglio prodotti avviato nel 2024 con il lancio dei primi modelli costruiti sulle piattaforme STLA Medium e STLA Large e all’utilizzo globale della piattaforma Smart Car attraverso il lancio in Europa delle Citroën C3/ë-C3.

Stellantis, il crollo in Nord America

“Il mercato voleva segnali di svolta, ha trovato solo conferme delle difficoltà”. Così Gabriel Debach, market analyst di eToro, commentando i risultati del 2024 di Stellantis. “C’è una regola nei mercati: se tutti si aspettano il peggio – sottolinea l’analista-, l’unica cosa che non puoi permetterti è fare ancora peggio. E Stellantis oggi ne sta pagando il conto. Gli investitori sapevano che il 2024 sarebbe stato un anno difficile, ma pochi si aspettavano numeri così al limite di ogni previsione. Il margine operativo, atteso tra il 5,5% e il 7%, si è fermato esattamente sul valore più basso. Il segnale è chiaro: la pressione sui prezzi e il rallentamento delle vendite non hanno lasciato scampo. Un altro elemento chiave è il free cash flow industriale, che doveva oscillare tra 5 e 10 miliardi, ma che invece è stato di -6 miliardi. Un numero che non è solo fuori range, ma è negativo”.

E poi, rileva l’analista, “c’è il Nord America, il cuore pulsante del business di Stellantis”.

Tra i dati del mercato nord americano si legge un -27% di ricavi e margine operativo sceso dal 15,4% al 4,2%. “Gli sconti per svuotare i piazzali hanno funzionato, ma il prezzo pagato è stato un bagno di sangue sui conti”, dice l’analista. “E il mercato lo ha capito: senza nuovi modelli, il gruppo rischia di perdere terreno proprio nei segmenti più redditizi. A complicare il quadro si aggiunge l’incertezza legata ai dazi: un’ombra che potrebbe pesare ancora di più sulle prospettive del 2025”.

L’ombra dei dazi USA e il ruolo dell’Europa

Sulla questione dei dazi in Stellantis Elkann ha detto “sosteniamo Trump” nel suo focus “sulla produzione negli Usa” ma già la prima Amministrazione Trump “era consapevole dei contenuti statunitensi presenti nelle auto costruite in Messico e Canada”: per questo Stellantis – che ha stabilimenti produttivi nei tre paesi nordamericani – ritiene che tali modelli “dovrebbero rimanere esenti da dazi”.

Intanto l’Europa, osserva Debach, “doveva essere il trampolino di rilancio, con il debutto della Smart Car e della nuova Citroën C3. Non è andata così. Le vendite sono scese dell’8%, i margini sono crollati dal 9,8% al 4,1%, mentre la quota di mercato (Eu + Efta + Uk) si è ridotta dal 16,5% del 2023 al 15,2% nel 2024. Stellantis ha dovuto abbassare i prezzi più del previsto per difendere le quote, ma vendere di più a prezzi più bassi è sempre un’arma a doppio taglio: se non riaccendi il motore della crescita, rischi di tagliarti da solo”.

Il crollo in Cina

Il fatturato cinese intanto è crollato del 44%, con una perdita operativa del 2,9%.

Secondo Elkann sul mercato automobilistico “è aumentata la concorrenza, soprattutto dalla Cina: ma nei giorni scorsi ho avuto colloqui con Leapmotor e siamo soddisfatti e molto colpiti da questa partnership e abbiamo fiducia in quello che possiamo fare con loro in Cina e fuori dalla Cina”.

“Il mercato voleva segnali di svolta, ha trovato solo conferme delle difficoltà”, dice Debach. Stellantis, aggiunge, “chiude il 2024 con 15,1 miliardi di liquidità industriale e un dividendo da 0,68 euro per azione (rendimento 5%). Una mossa che prova a rassicurare gli azionisti, ma che potrebbe non bastare. Per Stellantis, ora, il 2025 deve essere l’anno della riscossa”.

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