Il team Doge di Elon Musk è diretto verso l’Internal Revenue Service (Irs) per ottenere l’accesso a dati che includono informazioni finanziarie dettagliate su ogni contribuente.

Secondo un articolo del Washington Post, l’Irs starebbe valutando un memorandum d’intesa che consentirebbe al Doge di accedere all’Integrated Data Retrieval System (Idrs), un sistema che consente ai dipendenti dell’Irs di accedere alle informazioni sui contribuenti.

Secondo il sito web dell’Irs, l’Idrs consentirebbe ai dipendenti di “avere accesso visivo istantaneo ai conti di determinati contribuenti”.

I dipendenti dell’Irs con accesso al sistema hanno la possibilità di richiedere le dichiarazioni dei redditi, ricercare informazioni sui conti e generare automaticamente avvisi.

Gavin Kliger, è un ingegnere informatico di 25 anni che è stato collegato alla chiusura dell’Usaid, lavorerà all’Irs per 120 giorni.

Secondo il Washington Post, l’ex ingegnere di Databricks ha come obiettivo principale quello di fornire assistenza ingegneristica e consulenza per la modernizzazione dell’It.

L’accordo esaminato dal giornale prevede che Kliger mantenga riservate le informazioni sulle dichiarazioni dei redditi, protegga i dati da accessi non autorizzati e distrugga qualsiasi informazione condivisa con lui al termine del suo incarico all’Irs.

Secondo quanto riferito, la richiesta di accesso da parte del Doge ha provocato un’agitazione all’interno dell’Irs, con alcuni dipendenti preoccupati che l’accesso di Kliger possa portare i contribuenti ad avere diritto a danni monetari.

I rappresentanti dell’Irs e dell’amministrazione Trump non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento da parte di Fortune, effettuata al di fuori del normale orario di lavoro.

Un funzionario dell’amministrazione Trump ha dichiarato al Washington Post che il personale del Doge aveva bisogno dell’accesso all’Idrs perché stava lavorando per “eliminare sprechi, frodi e abusi e migliorare le prestazioni del governo per servire meglio i cittadini”.

Il funzionario ha aggiunto che la “missione del Doge” viene svolta “legalmente e con le appropriate autorizzazioni di sicurezza”.

La guerra del Doge alla burocrazia

Non è la prima volta che il Doge cerca di accedere a informazioni sensibili del governo.

Il team per la riduzione dei costi ha fatto piazza pulita delle agenzie governative federali nell’ambito della sua missione di eliminare le frodi e tagliare le spese.

Il gruppo già avuto accesso a informazioni sensibili sui pagamenti detenute dal Tesoro degli Stati Uniti.

Secondo la dichiarazione giurata di un funzionario, a un dipendente del Doge è stato concesso per errore l’accesso al database del Tesoro.

Il Doge si è già mosso per chiudere completamente alcune agenzie governative, tra cui l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) e il Consumer Financial Protection Bureau.

L’ampio mandato del team e il suo accesso senza precedenti a informazioni governative riservate hanno fatto sì che alcuni legislatori lanciassero l’allarme.

I democratici hanno anche preteso risposte sul conflitto di interessi in merito al coinvolgimento di Musk nel Doge.

L’ispettore del Dipartimento del Tesoro sta già verificando se l’accesso del Dipartimento ai sistemi di pagamento sia incostituzionale, dopo che i democratici si sono lamentati dell’accesso ottenuto da un 25enne, Marko Elez.

Il presidente Donald Trump ha difeso gli sforzi del team e di Musk in mezzo agli attacchi.

Parlando del miliardario all’inizio del mese, il presidente ha detto: “Non sta guadagnando nulla. Anzi, mi chiedo come faccia a dedicarci del tempo”.

La settimana scorsa, il presidente ha invitato Musk a tenere un briefing con la stampa nello Studio Ovale per spiegare e difendere le attività del Doge.

Trump ha anche firmato un ordine esecutivo che concede al Dipartimento maggiori poteri per ridurre la forza lavoro federale.

L’ordine richiedeva alle agenzie di collaborare con il Doge e imponeva restrizioni sulle nuove assunzioni all’interno del governo federale.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Fortune.com