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Cos’è l’autoinganno diagnostico che ci fa barare… a fin di bene

autoinganno
Adyen Articolo
Velasco25

Alla scoperta dell‘autoinganno diagnostico. Alzi la mano chi, in questo periodo di “remise en forme”, non ha sgarrato qualche volta con la dieta, attribuendo magari un minor contenuto calorico ad un cibo cui non ha saputo rinunciare. E che dire invece di chi tende ad autopromuoversi facendo le parole crociate, o ancora si ritrova a “far venire” le soluzioni del sudoku?

Diciamolo: a volte consideriamo il fatto di imbrogliare, magari a fin di bene per sentirci comunque aderenti ad un regime dietetico o comunque un pizzico più ricchi in conoscenza e competenza matematica di quanto non siamo, una sorta di “salvacondotto” per piacerci. E sentirci più intelligenti o furbi.

Intanto, siamo solo vittime (ed al contempo anche autori!) di quello che in una ricerca davvero curiosa Sara Dommer, professore associato di marketing all’Università statale della Pennsylvania, definisce autoinganno diagnostico. In pratica, pur rendendoci conto di imbrogliare, passiamo sopra alle nostre certezze.

Perché se un piccolo sotterfugio, in buona fede, ci permette di migliorare la nostra autopercezione non ci stressiamo proprio. Anzi, in qualche modo lo facciamo nostro. Perché associamo la nostra reazione alla loro capacità innata invece che all’imbroglio, almeno stando ai risultati di alcuni test che la studiosa presenta nella sua ricerca, apparsa su sul Journal of the Association for Consumer Research.

Il passaggio chiave, sotto l’aspetto psicologico, sta nel pensare del tutto bonariamente e con un pizzico di autocondiscendenza che in quel preciso momento non si sta barando. “Farlo mi consente di sentirmi più intelligente, più realizzato o più sano”, racconta in una nota per la stampa la stessa studiosa, che ha raggruppato diverse osservazioni per definire questa tendenza all’imbroglio in buona fede, non legato a motivazioni economiche ma al semplice “volersi bene”.

Una prova di questo meccanismo viene da una delle quattro analisi presentate, e riguarda proprio l’attenzione alla dieta: 288 studenti universitari hanno ricevuto informazioni sul menu di tre giorni di pasti, come tre pancake con burro, e sono stati incaricati di inserire informazioni sulle calorie in una app di monitoraggio degli alimenti.

Gli studenti sono stati divisi in due gruppi. In uno sono stati inseriti conteggi sulle calorie dei pasti, nell’altro no. La app ha elencato cinque potenziali opzioni caloriche per ogni alimento inserito. Ad esempio, i conteggi delle calorie per i tre pancake con burro variavano da 300 a 560 calorie.

Il gruppo senza informazioni specifiche sulle calorie avrebbe potuto fare la media delle cinque opzioni per compensare le informazioni mancanti e farsi un’idea migliore del vero valore calorico di ogni pasto. ma non è andata così. In generale, i partecipanti in “libertà” hanno infatti provveduto mediamente ad inserire un quantitativo minore di calorie nella app, quasi per giustificarsi, rispetto a chi invece aveva il computo esatto delle calorie.

Iinsomma, un piccolo imbroglio, per sentirci comunque più in forma. Non basta. Siamo portati, ed è un’ulteriore dimostrazione di quanto pesi l’autoinganno, anche a sopravvalutare il nostro quoziente intellettivo, convincendoci della bontà del nostro percorso ed attribuendola comunque alla nostra intelligenza.

E così via, con altre prove. Ci sono però anche situazioni in cui ci risulta più difficile puntare sull’autoimbroglio. E questo dipenderebbe sostanzialmente dall’incertezza, come accaduto quando si è valutata (proponendo sempre la via d’uscita dell’autoinganno) l’educazione finanziaria.

Insomma, non sempre l’imbroglio è frutto di consapevolezza. E seppur esistano situazioni in cui è più facile, l’autoinganno diagnostico si può considerare una sorta di via d’uscita psicologica. A patto che non si vada su terreni minati. Voler dimostrare di star bene, a prescindere da quanto viene proposto freddamente da cifre ed esami, può non essere d’aiuto. E magari ci porta a sottovalutare i problemi. Quindi occorre attenzione ed è importante affidarsi al medico!

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