Negli Stati Uniti circola un quartetto di malattie respiratorie e gastrointestinali – influenza, Covid, virus respiratorio sinciziale e noroviru – ma quest’anno l’influenza è la peggiore che si sia verificata a livello nazionale negli ultimi 28 anni. Questo almeno se guardiamo alla percentuale di visite ambulatoriali e al pronto soccorso che coinvolgono pazienti con sindrome simil-influenzale (ILI).
L’influenza dei record
I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) riportano che durante la quinta settimana di quest’anno, quella conclusasi il 1° febbraio, i pazienti con virus simil-influenzali hanno rappresentato il 7,8% delle visite ambulatoriali, la percentuale più alta registrata tra i dati risalenti alla stagione influenzale 1997-98. In precedenza, l’attività era stata più alta (7,7%) nella settimana conclusasi il 24 ottobre 2009, durante la pandemia di influenza suina H1N1.
“L’attività influenzale stagionale rimane elevata e continua ad aumentare in tutto il Paese”, hanno affermato i CDC in un rapporto del 7 febbraio.
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I sintomi
I sintomi includono febbre e tosse o mal di gola, ma non indicano per forza la presenza di un’influenza confermata in laboratorio. Nonostante ciò, i test influenzali confermati in laboratorio hanno avuto un tasso di positività del 31,6% nella settimana conclusasi il 1° febbraio, una statistica che il Center for Infectious Disease Research and Policy ha definito “sbalorditiva”. Solo quattro settimane prima, nella settimana conclusasi il 4 gennaio, la positività dei test influenzali a livello nazionale era stata ‘solo’ del 18,2%.
L’attività virale dell’influenza è risultato molto alta anche analizzando i campioni di acque reflue degli Stati Uniti al 7 febbraio. Si tratta di una misura importante della diffusione dell’influenza, affermano i CDC, perché le persone che hanno l’influenza ma noni sintomi lasciano traccia del virus nelle fognature. E poiché non tutti coloro che sono sintomatici si sottoporranno al test per l’influenza o cercheranno assistenza medica, i campioni di acque reflue offrono un altro modo per tracciare l’infezione.
Solo in questa stagione influenzale, le autorità indicano negli Usa almeno 24 milioni di casi, 310.000 ricoveri ospedalieri e 13.000 decessi. Quasi 60 di questi decessi hanno riguardato bambini e, di gran lunga, la percentuale più alta di visite ambulatoriali ha coinvolto bambini sotto i 5 anni.
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FOTO: DUSAN MANIC—GETTY IMAGES