“No grazie ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi”. “Imbroglione”. Il botta e risposta tra Sam Altman ed Elon Musk riassume bene quanto ostile sia l’offerta da 97,4 mld avanzata da un consorzio di investitori capeggiato da Elon Musk per prendere il controllo di OpenAI, la società dietro ChatGPT.
A rivelarlo è stato inizialmente il Wall Street Journal, spiegando che l’avvocato di Musk, Marc Toberoff, avrebbe presentato l’offerta al consiglio di amministrazione di OpenAI.
OpenAI ha una struttura societaria ibrida composta da una non profit (fondata nel 2015) che funge da organismo di controllo e da una divisione a scopo di lucro introdotta nel 2019. Inizialmente è stato riportato che l’offerta era per la stessa entità non profit. Axios ha riportato che una mossa del genere “potrebbe non essere nemmeno possibile dato che le organizzazioni non profit non hanno azionisti”. Secondo la testata e il New York Times l’offerta sarebbe rivolta invece agli asset della non profit, che Altman deve riacquistare per riorganizzare l’azienda.
Scam Altman
pic.twitter.com/j9EXIqBZ8u— Harry Bōlz (@elonmusk) February 10, 2025
Musk-OpenAI, lo scopo dell’offerta
La prima domanda che viene da porsi è: Musk potrebbe riuscire davvero a comprarsi OpenAI?
È molto difficile che l’offerta vada in porto, considerando quanto il Cda di OpenAI sia fedele al suo Ad che ne ha ripreso il controllo negli scorsi mesi. Per Musk sembra un’altra missione impossibile, anche se questa è una parola che raramente ha spaventato l’uomo in grado di riportare i razzi spaziali a terra e creare una sorta di dipartimento del Governo Usa tutto per lui.
Tra le letture sulla mossa di Musk c’è quella di, semplicemente, mettere i bastoni tra le ruote ad Altman.
Il capo di OpenAI è impegnato nel delicato processo di trasformazione di OpenAI in società for profit. Per riuscirci Altman deve scorporare la non profit e l’offerta di Musk che la riguarda potrebbe gonfiarne il valore, complicando i piani del suo nemico.
L’offerta per OpenAI e la squadra di Musk
L’offerta è sostenuta dalla società di intelligenza artificiale di Musk, xAI – e nel caso l’accordo andasse in porto è facile immaginare una possibile fusione con la stessa OpenAI.
Ma grazie a quali fondi Musk ha pensato di avanzare una proposta del genere?
A sostenerlo ci sono alcuni dei venture capitalist che più credono in lui, già finanziatori di Space X e Tesla, e qualche nome meno legato all’universo Musk.
Ecco la squadra:
- Valor Equity Partners: si tratta di una società di private equity con una forte presenza nel settore tecnologico e una lunga storia di investimenti nelle aziende di Musk, come SpaceX e Tesla. Una figura chiave di Valor è Antonio Gracias, che ha fatto parte del Cda di Tesla.
- Baron Capital: fondato da Ron Baron, è uno dei più importanti gestori patrimoniali statunitensi, noto per le sue partecipazioni strategiche in aziende tecnologiche attraverso il Baron Partners Fund, dove un ruolo importante ce l’ha il figlio del fondatore, Michael Baron. Tra le aziende finanziate ci sono proprio Tesla e SpaceX.
- Atreides Management: una società di investimento focalizzata su tecnologia, media e consumi, guidata da Gavin Baker, ex Fidelity Investments, finanziatore di SpaceX e sostenitore del discusso ‘pay package’ di Musk. Atreides ha investito anche in Tesla.
- Vy Capital: un fondo con una forte esposizione al settore tecnologico e con legami con l’ecosistema Musk: l’azienda fondata da Alexander Tamas ha una quota di Space X e ha investito anche in The Boring Company e Neuralink, ricorda Techcrunch. Ma tra le aziende tech in portafoglio c’è anche Reddit.
- 8VC: società di venture capital guidata da Joe Lonsdale, co-fondatore di Palantir, figura chiave nella Silicon Valley e fan sfegatato di Elon Musk e del suo Doge.
- Ari Emanuel, tramite Emanuel Capital Management: è il Ceo di Endeavor, colosso di Hollywood che gestisce talenti e intrattenimento su scala globale. Ad esempio è aizionista delle leghe di Wwe e Ufc. Emanuel può essere il ponte tra tecnologia e media, un asset suggestivo per una eventuale nuova strategia di branding o per l’utilizzo dell’AI a Hollywood.
La non profit di OpenAI al centro dell’offerta
Il 7 gennaio, Toberoff ha inviato una lettera ai procuratori generali in California, dove ha sede OpenAI, e nel Delaware, dove è incorporata, chiedendo di aprire un’offerta per l’azienda per determinare il giusto valore di mercato dei suoi asset di beneficenza. Musk e altri critici hanno affermato di credere che OpenAI potrebbe sottovalutare l’organizzazione non-profit quando la scorpora.
Toberoff, che ha confermato la notizia al Wall Street Journal con un commento di Elon Musk, ha affermato che il gruppo di investitori di Musk è pronto a eguagliare o superare qualsiasi offerta superiore alla propria. “Se Sam Altman e l’attuale consiglio di amministrazione di OpenAI Inc. hanno intenzione di diventare una società completamente a scopo di lucro, è fondamentale che l’organizzazione benefica venga equamente compensata per ciò che la sua leadership le sta togliendo: il controllo sulla tecnologia più trasformativa del nostro tempo”.
La guerra in corso
Attualmente tra Musk e Altman c’è una guerra. Il fondatore di Tesla con una serie di denunce legali ha accusato OpenAI di aver tradito la sua missione non-profit originale creando un ramo a scopo di lucro e colludendo con il suo più grande investitore, Microsoft, per dominare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Musk, che ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari nel 2022, aveva co-fondato OpenAI nel 2015. La società è diventata la principale startup di intelligenza artificiale al mondo da quando il capo di Tesla se n’è andato nel 2018.
I piani di OpenAI e il progetto Stargate
L’offerta arriva mentre il futuro di OpenAI è un bivio. Oltre alla conversione in una società a scopo di lucro, ha annunciato la spesa fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture di intelligenza artificiale tramite la joint venture Stargate con Softbank e la Oracle del presidente Larry Ellison. Un investimento benedetto da Trump e osteggiato da Musk, che sempre su X ha scritto come sapesse da fonti sicure come non ci fossero soldi per finanziare l’iniziativa, in particolare nel caso di Softbank.