La maggior parte delle persone non conosce l’effetto Osborne, un termine economico relativamente oscuro recentemente citato quasi ritualisticamente dagli azionisti di Tesla. Questo concetto descrive la tendenza dei consumatori a rinviare l’acquisto di un prodotto costoso quando si prevede il lancio di una versione migliorata, come il restyling della Model Y previsto per marzo.

Per quanto fossero negative le previsioni sulle vendite di Tesla, gli investitori fiduciosi tendono a incolpare sempre questo fenomeno. Questa giustificazione inoltre devia l’attenzione dalle critiche al carismatico CEO, che ha recentemente espresso supporto per l’estrema destra in Germania.

Dovranno sperare di avere ragione, poiché Tesla sta vivendo un crollo in Europa, tradizionalmente favorevole ai veicoli elettrici (EV) a causa degli alti prezzi del carburante. I dati europei, a differenza di quelli statunitensi, offrono una visione più dettagliata delle vendite mensili.

“Gli analisti di UBS hanno avvertito giovedì che ‘Tesla ha perso una quota significativa a gennaio, nonostante una forte crescita complessiva dei veicoli elettrici a batteria’.”

La situazione più preoccupante è in Germania, dove Tesla sta sottoperformando in un mercato in espansione. Le vendite del mese scorso sono crollate del 60% su base annua, nonostante un aumento del 53% nel mercato EV complessivo. La quota di mercato è scesa dal 23% di due anni fa al 4% attuale.

Segnali negativi arrivano anche da altri grandi mercati europei come Norvegia, Svezia e Francia, dove la domanda è crollata rispettivamente del 38%, 44% e 63%.

Negli Stati Uniti, dati simili non sono disponibili perché le vendite di veicoli sono tradizionalmente riportate dai concessionari autorizzati e Tesla non utilizza rivenditori terzi né pubblica dati regionali volontariamente.

Critiche sui social media a Musk

Molti attribuiscono questo crollo senza precedenti al supporto di Musk per il partito anti-immigrazione AfD, collegato a movimenti neo-nazisti, e a un recente gesto simile al saluto fascista.

Quando un noto programma europeo ha recensito la nuova Model Y, i commenti erano pieni di riferimenti alla Germania nazista e al Blitzkrieg, con Tesla derise come “Swasticar” che si inclinano politicamente a destra.

Gli investitori dovranno attendere il 25 febbraio per avere una visione chiara, quando l’associazione dei produttori ACEA pubblicherà i risultati dettagliati per 31 mercati europei.

Questi cali possono essere parzialmente attribuiti all’annuncio, a metà gennaio, del restyling della Model Y, previsto a breve. Alcuni clienti fedeli potrebbero essere in attesa del lancio a marzo per ottenere una serie speciale.

“Non è chiaro quanto l’Effetto Osborne abbia danneggiato Tesla l’anno scorso”, ha scritto giovedì Bradford Ferguson, stratega di Halter Ferguson Financial. “Molte persone hanno rimandato l’acquisto.”

La questione è capire quanto questo fattore pesi rispetto a un altro possibile colpevole: la “Tesla shame” dovuta al CEO sempre più divisivo.

Flessione contenuta nel Regno Unito, dove Musk è più popolare

La cattiva pubblicità legata a Musk ha un costo maggiore in Europa, dove i marchi locali offrono una vasta gamma di EV non disponibili negli Stati Uniti. Anche il minimo pretesto può spingere i consumatori a escludere un marchio.

Un dato interessante viene dal Regno Unito, dove la politica di destra di Musk è più accettata. Qui Tesla ha registrato un calo limitato del 7,8% in un mercato EV cresciuto del 41%.

Ciò suggerisce che le opinioni politiche di Musk potrebbero essere un fattore determinante per i cali più marcati nel continente, dove il passato fascista di paesi come la Germania lascia ancora ferite aperte. Tesla non ha risposto a una richiesta di commento da parte di Fortune.

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