Non solo influenza. Mentre i casi di sindromi influenzali sono ancora in crescita in Italia, all’interno del mix di virus che incombe su adulti e, soprattutto, bambini c’è una vecchia conoscenza: il virus respiratorio sinciziale. Ma di che si tratta?
“In questa epidemia si segnala un’elevata presenza di questo virus che, dopo l’influenza a/H1N1, è fra i più diffusi. Ecco perchè abbiamo il 43% di bambini contagiati da virus simil influenzali. Nei bambini infatti il respiratorio sinciziale provoca bronchiolite e negli anziani polmonite“. A spiegarlo a Fortune Italia è Massimo Ciccozzi, epidemiologo e docente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
Che cos’è il virus sinciziale e come difendersi
Appartenente al genere Pneumovirus, il respiratorio sinciziale è un virus a Rna che si diffonde principalmente nei mesi invernali, da novembre a marzo, e può causare infezioni respiratorie gravi. Negli adulti, i sintomi includono febbre, tosse persistente, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, insufficienza respiratoria e decesso. Nei bambini l’infezione causa inizialmente una congestione del naso con un po’ di tosse e febbre, poi in 4-5 giorni possono subentrare difficoltà respiratoria, tosse, naso che cola, respiro sibilante e febbre.
Oggi abbiamo strumenti efficaci e mirati per proteggere anziani e bambini, come i nuovi vaccini specifici che possono prevenire la maggior parte delle forme gravi. “Ci sono poi gli anticorpi monoclonali, che bloccano il virus all’ingresso nelle cellule (mentre il vaccino stimola le difese immunitarie ad agire contro il patogeno)”, aggiunge Ciccozzi.
L’importanza dei dati per la prevenzione
Se il virus sinciziale è particolarmente insidioso per i più piccoli, il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità “ci dice che l’incidenza delle sindromi influenzali respiratorie è in forte aumento solo nelle fasce di età pediatrica soprattutto nei bambini sotto i cinque anni di età”, ha confermato Mara Campitiello, a capo del Dipartimento della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, parlando nei giorni scorsi con Adnkronos Salute.
Dal 20 al 26 gennaio il sistema di sorveglianza RespiVirNet ha analizzato “3.879 campioni, di cui 360 (9,3%) sono risultati positivi per il virus respiratorio sinciziale. Grazie al ministro Orazio Schillaci e all’impegno delle Regioni e del personale sanitario sono stati avviati programmi efficaci di immunizzazione, con risultati promettenti nella protezione dei più piccoli”, ha aggiunto Campitiello.
Inoltre “abbiamo messo a disposizione 50 milioni di euro per consentire l’accesso all’anticorpo monoclonale a tutti i neonati italiani in questa stagione invernale”, ha ricordato Campitiello. “Alla fine del progetto pilota avremo i dati definitivi sull’incidenza dell’ospedalizzazione e dei ricoveri in terapia intensiva”.
“È giusto assicurare un accesso ai piccoli a queste misure di difesa contro il virus respiratorio sinciziale, ed è bene tener conto dei dati. Le Regioni – conclude Ciccozzi – devono essere sollecitate a fornire i dati, necessari per poter programmare correttamente i bisogni sulla base dell’epidemiologia. Solo così si può fare una prevenzione corretta e che dia risultati”.
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