Secondo quanto riportato da Wired, l’amministratore delegato di Tesla Elon Musk avrebbe dichiarato di dormire nella sede del Department of Government Efficiency (Doge). Nato da un ordine esecutivo, il DOGE sta già affrontando diverse cause legali, una delle quali sostiene che il dipartimento agisca come un comitato consultivo federale. Musk, a capo delle operazioni, afferma di lavorare presso la sede del Doge nell’Eisenhower Executive Office Building. Il tycoon sudafricano ha aggiunto di essere stato invitato a trascorrere la notte nella camera da letto ‘Lincoln’ della Casa Bianca, secondo quanto riportato dal sito. Non ci sono però conferme sulla veridicità di queste affermazioni.
Dormire nel suo quartier generale e parlarne pubblicamente non è una cosa insolita per l’uomo più ricco del mondo. Nel 2018, Musk ha affermato di “dormire sul pavimento della fabbrica” di Tesla perché non aveva “il tempo di andare a casa a farsi una doccia”. In passato, avrebbe ordinato ai lavoratori di fare lo stesso. In una conferenza stampa dello scorso gennaio, ha dichiarato infatti che i dipendenti Tesla avrebbero dovuto dormire sulla linea di produzione per garantire il lancio di nuovi modelli EV. “Dormiremo sulla linea, praticamente. Non praticamente, lo faremo”, ha detto. Tesla non ha risposto alle richieste di commento.
Musk ha già definito le fabbriche Tesla come le sue “residenze primarie”: un modo per dimostrare che non si stava lasciando andare e forse per ispirare i lavoratori a “dare il massimo”. Tesla è stata messa sotto accusa per la cultura tossica diffusa sul posto di lavoro e ha dovuto affrontare cause per discriminazione razziale e molestie sessuali.
Ora che Musk è entrato nella sfera di Washington, i lavoratori federali sono sottoposti a una linea ugualmente dura. Martedì scorso, ai dipendenti è stata inviata un’e-mail da parte dell’amministrazione Trump, in cui c’era scritto che avevano tempo fino al 6 febbraio per accettare un buyout di otto mesi o lavorare di persona cinque giorni alla settimana. Né il trasferimento né il buyout sono però autorizzati dal Congresso, come sottolinea The American Prospect. La nota, intitolata “Fork in the Road”, prende in prestito il linguaggio che Musk aveva già usato in precedenza quando aveva annunciato un licenziamento da Twitter, scrive Brit Morse di Fortune. In passato Musk ha inveito contro i dipendenti federali che lavorano da casa o in modo ibrido. Un ex dirigente di Tesla ha fatto causa all’azienda sostenendo di essere stato “completamente spiazzato” dalla politica di RTO.
Le notti insonni degli amministratori delegati
Anche l’amministratore delegato della società di gestione degli investimenti Renaissance Technologies sostiene di utilizzare il suo ufficio come una camera da letto, confermando nel podcast Exchanges di Goldman Sachs di aver trascorso quasi 2.000 notti nella sua sede di Long Island. E gli amministratori delegati sono soliti fare una gara a chi riesce a passare la notte in bianco. L’ex CEO di PepsiCo Indra Nooyi ha riferito che non dormiva più di quattro ore a notte.
Bill Gates ha ammesso, in un episodio del 2023 di Unconfuse Me With Bill Gates, che un tempo si parlava di concorrenza su quanto poco tutti dormissero. Questo lo ha portato a credere di dover “impegnarsi di più perché il sonno è pigrizia e non è necessario”. Gates dice di aver capito che dormire a sufficienza è importante per la salute del cervello ed è “una delle misure più predittive di qualsiasi demenza, compreso l’Alzheimer”. Melinda French Gates, nota filantropa ed ex moglie di Bill, in un’intervista a Vanity Fair ha recentemente definito la tendenza dei dirigenti a lavorare a oltranza “così stupida”.
Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com