L’influenza aviaria non fa parte del quartetto di virus in circolazione negli Stati Uniti questo inverno (Covid, influenza stagionale, virus respiratorio sinciziale e norovirus), e nel Paese il rischio per la salute pubblica – secondo i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) – rimane basso. Ma ciò non significa che una pandemia di influenza aviaria H5N1 non sia possibile.
Il Department of Health and Human Services (HHS), di cui fanno parte i Cdc, ritiene che l’attuale epidemia di influenza aviaria abbia un potenziale pandemico. Sebbene la diffusione da persona a persona non sia ancora stata rilevata, l’H5N1 ha infettato 67 persone in 10 Stati americani, con un decesso in Louisiana. Ciò si aggiunge all’infezione in oltre 136 milioni di polli, quasi 11.000 uccelli selvatici e oltre 900 mandrie da latte a metà gennaio.
Così l’HHS ha concesso a Moderna 590 milioni di dollari per accelerare lo sviluppo di un vaccino contro l’influenza aviaria. L’agenzia ha annunciato il suo sostegno all’azienda farmaceutica con sede nel Massachusetts circa 72 ore prima che il presidente Donald Trump prestasse giuramento per il suo secondo mandato.
La partnership non è nuova. La Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA), parte dell’HHS Administration for Strategic Preparedness and Response (ASPR), ha fornito i fondi e collabora con Moderna dal 2023 per sviluppare vaccini a mRna da utilizzare durante le emergenze di salute pubblica correlate all’influenza. Questo ultimo supporto finanziario si aggiunge ai 176 milioni di dollari che la BARDA ha dato a Moderna la scorsa estate.
“Le varianti dell’influenza aviaria si sono dimostrate particolarmente imprevedibili e pericolose per gli esseri umani in passato. Ecco perché questa risposta è stata una priorità assoluta per l’amministrazione Biden-Harris e l’HHS”, ha affermato il segretario uscente dell’HHS Xavier Becerra in un comunicato stampa del 17 gennaio. “Accelerare lo sviluppo di nuovi vaccini ci consentirà di rimanere all’avanguardia e di garantire che gli americani abbiano gli strumenti di cui hanno bisogno per restare al sicuro”.
I vaccini a mRNA e le future pandemie
Probabilmente non avevi sentito parlare di vaccini a mRna prima della pandemia da Covid-19. I vaccini a Rna messaggero di Moderna e Pfizer sono stati i primi del loro genere ad essere approvati dalla Fda per uso umano. Il dottor Doran Fink di Moderna, responsabile dell’area terapeutica clinica per i patogeni gastrointestinali e batterici, ha spiegato a Fortune all’inizio di questo mese in che modo differiscono dagli altri vaccini che potresti aver ricevuto.
“I vaccini a base di proteine [tradizionali], contengono una proteina che è tipicamente prodotta da batteri o lieviti che vengono coltivati in coltura, poi le proteine vengono purificate”, ha detto Fink. “Quella proteina viene iniettata nel muscolo o nel tessuto appena sotto la pelle, dove entra in contatto con le cellule immunitarie che poi creano la risposta che fornisce una protezione” contro il patogeno. “Per i vaccini a mRna, non abbiamo la proteina”.
Questi vaccini istruiscono il corpo a produrre proteine che innescano risposte immunitarie, anziché basarsi su virus indeboliti o inattivati, e possono essere sviluppati e aggiornati più rapidamente. “Il finanziamento assegnato oggi fa parte dell’impegno nel rafforzare la preparazione alle pandemie attraverso investimenti in tecnologie innovative come i vaccini a mRna”, ha affermato l’allora assistente segretario per la preparazione e la risposta Dawn O’Connell nel comunicato stampa. “Quella a mRna integrerà la tecnologia vaccinale esistente, consentendoci di muoverci più velocemente e di colpire meglio i virus emergenti per proteggere gli americani dalle future pandemie”.
L’anno scorso Moderna ha completato una sperimentazione clinica di fase 1/2 di un vaccino antinfluenzale sperimentale chiamato mRna-1018, che è stato testato contro i sottotipi di influenza aviaria H5 e H7. L’azienda ha dichiarato in un comunicato stampa del 17 gennaio che la sperimentazione in fase iniziale ha prodotto “dati preliminari positivi”, che sarebbero stati condivisi in un “imminente incontro scientifico” senza fortnire ulteriori dettagli. È prevista una sperimentazione di fase 3 per mRNA-1018.
Un’altra sperimentazione di fase 3 avrà come obiettivo l’H7N9. L’agenzia Usa ha aggiunto che Moderna progetterà fino a quattro vaccini antinfluenzali pandemici aggiuntivi, da testare nelle sperimentazioni cliniche di fase 1.
L’articolo originale è su Fortune.com
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