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Marsala: giovane aggredito col macete, soccorso dalla mamma infermiera

infermiera 118
Adyen Articolo
Velasco25

Sangue freddo ma anche tanta professionalità: questo mix ha consentito a un’infermiera soccorritrice siciliana, chiamata per un’emergenza durante il nel turno di notte, di assistere il proprio figlio aggredito a colpi di machete.

È accaduto nei giorni scorsi a Marsala, come racconta a Fortune Italia Mario Balzanelli, presidente nazionale SIS 118 (Società italiana sistema 118), plaudendo alla professionalità della collega e rinnovando l’appello per frenare la fuga dei medici dal 118 in tutta Italia.

Riforma 118 e fuga degli operatori, la posizione di Balzanelli

La vicenda

Ad attivare il soccorso per un codice giallo è la Centrale Operativa 118 di Palermo. Un ragazzo di 19 anni, che festeggiava con amici in un bar la partenza per il servizio militare, era stato colpito alla testa con un machete da uno  sconosciuto che, dopo una rissa avvenuta qualche decina di minuti prima, lo ha scambiato per un’altra persona. L’ambulanza ha un equipaggio costituito dall’autista-soccoritore e da una infermiera, Marilena Corato.

Quando il mezzo del 118 arriva sul posto e l’infermiera si precipita sul giovane aggredito, che sanguina dalla testa, scopre che si tratta del figlio Ettore. Il ragazzo ha una profonda lacerazione del cuoio capelluto ed è in stato confusionale. Cosa fare, aspettare un medico? Anche per una professionista dell’emergenza non sarà stata una scelta facile, ma Marilena Corato riesce a rassicurare il figlio, lo medica, lo trasporta d’urgenza in ospedale e poi continua il suo turno, sino al mattino successivo.

La vicinanza e la questione del medico a bordo

Un comportamento che non è sfuggito a Balzanelli: il presidente della Sis 118 si congratula con l’infermiera Marilena Corato “per l’alta professionalità dimostrata nel voler a tutti i costi proseguire sino in fondo il suo turno di servizio, nonostante il comprensibile turbamento delle sue condizioni psicologiche. Rilevo però che per quella tipologia di intervento non era presente, per oggettiva carenza nella pianta organica, il medico a bordo del mezzo inviato dalla Centrale Operativa 118″.

L’aggressione con un machete “avrebbe potuto determinare lesioni gravissime che, per fortuna, non si sono verificate – rileva Balzanelli – Ma la questione del medico a bordo resta. Vanno assolutamente intraprese, a livello legislativo nazionale e dei vari territori regionali, tutte le azioni finalizzate a motivare e ad incentivare la scelta da parte dei medici di lavorare nei Sistemi di Emergenza Territoriale 118 del Paese”, sottolinea Balzanelli.

Un problema non da poco, quello della grande fuga dei ‘camici bianchi’, come ha più volte sottolineato il numero uno della Sis 118. “I medici se ne stanno andando, stanno lasciando in massa il 118. E questo in tutte le Regioni. Abbiamo la necessità di un contesto che riconosca l’importanza del ruolo di questi operatori, a partire dall’allocazione delle risorse. Non possiamo essere sistematicamente ignorati quando è il momento di decidere dove vanno i finanziamenti”, ha detto Balzanelli, denunciando il problema.

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