TikTok è tornato online ieri negli Stati Uniti, dopo una breve pausa che ha avuto risonanza in tutto il mondo. Gli utenti americani e l’azienda hanno elogiato il presidente Donald Trump sui social media.
“Ottime notizie, signor Presidente! Una joint venture con una quota statunitense del 50% è una mossa intelligente per entusiasmare milioni di persone in tutto il mondo. Grazie per la sua visione”, ha affermato Cristian Bancilla.
Domenica scorsa Donald Trump ha segnalato su Truth Social che stava lavorando per ripristinare l’app e ha promesso di emettere un ordine esecutivo nel suo primo giorno in carica, per confermare l’estensione dei tempi per arrivare a una nuova proprietà. Inoltre, l’ordine esecutivo eliminerà qualsiasi responsabilità dei fornitori di servizi che offrono TikTok ai propri clienti.
Insomma, Trump sta cercando di dar vita a una joint venture, in cui gli Stati Uniti avranno una quota di proprietà del 50% nella piattaforma. Da TikTok è arrivato un sentito ringraziamento a Donald Trump. “È una forte posizione a favore del Primo Emendamento e contro la censura”, hanno affermato dalla piattaforma.
Prima che TikTok annunciasse il suo ritorno online, Elon Musk aveva precisato sulla rivale X di essere stato contrario al divieto perché va contro la libertà di parola. “Detto questo, la situazione attuale in cui TikTok è autorizzata a operare in America, ma X non è autorizzata a operare in Cina è sbilanciata”, ha aggiunto il presunto “First Buddy” di Trump e co-direttore del Dipartimento per l’efficienza governativa. “Qualcosa deve cambiare”.
Nell’interesse della sicurezza nazionale, il presidente Joe Biden aveva firmato il bando a TikTok nel 2024, richiedendo alla società madre ByteDance di vendere l’app o di chiudere negli Stati Uniti. Il bando consente inoltre al governo di regolamentare l’uso americano dei social media, con conseguente blocco anche di altre app cinesi.
Sabato sera Apple ha bandito 11 applicazioni per i consumatori statunitensi ‘targate’ ByteDance, la società madre di TikTok e le sue sussidiarie. Le piattaforme sono state rimosse dall’App Store (e devono ancora essere ripristinate), gli utenti che avevano già scaricato le app non potevano avere pieno accesso alle piattaforme.
L’articolo originale è su Fortune.com