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Metabolismo: quando mantenere il peso diventa più difficile

dieta metabolismo
Adyen Articolo
Velasco25

Tutta colpa del metabolismo? All’improvviso ti svegli e ti accorgi di qualcosa di diverso: un paio di chili che il giorno prima non c’erano. Mantenere il peso forma, soprattutto dopo i 60 anni, costa molta più fatica: è vero per le donne, alle prese con la menopausa, come per gli uomini. Tutta colpa del metabolismo, direte allora. Da giovani spesso corre come un treno, poi però rallenta. Ma è davvero così? A fare chiarezza sono i medici anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici).

Cos’è il metabolismo?

“Il metabolismo totale – dicono i dottori anti-bufale – indica il dispendio energetico totale, cioè la quantità complessiva quotidiana di calorie bruciate dal nostro organismo. Una parte di queste calorie rappresenta il metabolismo basale, mentre un’altra parte riguarda l’energia utilizzata per digerire o per compiere attività fisica”.

Il metabolismo basale indica la quantità di calorie di cui il corpo ha bisogno per funzionare a un livello di base, anche a riposo. Si tratta di un indicatore soggettivo, diverso tra persona e persona; dipende, infatti, dall’età, dal sesso, dal peso e dalla distribuzione di muscoli e grasso nel corpo. Il metabolismo basale cambia in base a condizioni ambientali e in relazione allo stato di salute. “Conoscendo questi concetti possiamo comprendere anche come gestire il peso. Quando si assumono più calorie di quelle che siamo capaci di bruciare, si tende ad accumulare peso; viceversa si dimagrisce”, chiariscono gli esperti.

Con l’età il peso aumenta

Per la maggior parte delle persone “dai 60-70 anni in poi è quasi inevitabile aumentare di peso. Si accumula grasso soprattutto in zona addominale, cioè nel giro-vita, e si perde massa magra. Di recente, uno studio ha analizzato il corso della vita umana suddividendolo in quattro fasi in relazione al metabolismo:

• dalla nascita al primo anno di vita: il consumo di calorie è massimo;
• dal primo anno a circa 20 anni di età: il metabolismo rallenta di anno in anno;
• in età adulta, dai 20 ai 60 anni: il livello di spesa energetica si stabilizza;
• dai 60 anni di età in poi: il metabolismo riprende a rallentare ogni anno che passa.

Insomma, a partire dai 60 anni non solo il metabolismo rallenta, ma si inizia a perdere anche massa muscolare.

Il caso delle donne

La cattiva notizia è che per le donne in menopausa, non solo il metabolismo rallenta, ma è più semplice accumulare grasso corporeo soprattutto sull’addome, con conseguenze a carico della salute cardiovascolare.

Menopausa: in forma (e in linea) si può, con la dieta giusta

Ciò è dovuto alle fluttuazioni e poi alla cessazione di produzione degli ormoni da parte delle ovaie. “Anche gli ormoni hanno un ruolo nella regolazione del metabolismo, perciò, a partire dalla fine del ciclo mestruale, si tende ad aumentare di peso a parità di calorie consumate e di esercizio fisico svolto. Il metabolismo, dunque, rallenta certamente in menopausa. Occorrerà allora ridurre l’assunzione di calorie, seguire una dieta equilibrata ed essere costanti nell’attività fisica”,suggeriscono i dottori anti-bufale.

A proposito di ormoni, occorre ricordare che anche le patologie della tiroide, come l’ipotiroidismo, comportano il rallentamento del metabolismo e l’aumento del peso.

Come riattivare il metabolismo?

Attenzione: “Accorgersi di qualche etto in più non deve costringerci a regimi ipocalorici esagerati. Il rischio è ottenere l’effetto contrario: per adattarsi alle privazioni, infatti, l’organismo può rallentare ulteriormente il metabolismo e cominciare a bruciare preziosa massa magra, muscoli compresi. La strategia migliore è abbinare regime alimentare e attività fisica, entrambi adeguati all’età e allo stato di salute”, suggeriscono i dottori anti-bufale.

Ma quanta attività fisica fare? Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli adulti devono fare attività fisica di moderata intensità per almeno 150 minuti ogni settimana (oppure 75 minuti di attività vigorosa), ricordano i dottori anti-bufale.

L’esercizio fisico è un potente alleato anche per proteggere la salute del cervello. Ma quale tipo di sport scegliere? Stando a un recente studio pubblicato su ‘Brain Research’, l’esercizio aerobico – se fatto con regolarità – potrebbe ridurre significativamente i marcatori associati all’Alzheimer.

Una buona notizia, che apre alla speranza di contrastare questa forma di demenza. Il lavoro, firmato da  scienziati dell’Università di Bristol (Regno Unito) e dell’Università Federale di San Paolo (Brasile), evidenzia come l’attività fisica non solo protegga le cellule cerebrali sane, ma addirittura riesca a ripristinare l’equilibrio nel cervello che invecchia. Insomma, il beneficio va ben oltre il metabolismo.

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