Se vi siete svegliati con l’umore sotto la suola delle scarpe, la scoperta che oggi è il Blue monday, ovvero il giorno più triste dell’anno, potrebbe rivelarsi una buona notizia: mal comune mezzo gaudio, non è così? Ma se – un po’ come accade con i famosi 10mila passi al giorno – il Blue monday è frutto di una convenzione, la scienza conferma che in effetti il lunedì è davvero un giorno difficile e che il periodo che segue le festività di fine anno per molti appare in salita. Allora vediamo meglio come è nata questa ricorrenza e, soprattutto, come cercare di risollevare l’umore con l’aiuto di un menù ad hoc.
L’origine del Blue monday
Bisogna fare un passo indietro. Tutto risale al 2005, quando all’interno di un comunicato stampa del canale televisivo britannico Sky Travel si annunciava di avere calcolato la data del giorno più triste dell’anno, con l’aiuto di Cliff Arnall, psicologo britannico, grazie a un’equazione. I suoi calcoli mettevano insieme la fine delle vacanza di Natale, il primo giorno della settimana e il fatto che occorre aspettare ancora molti mesi prima di incappare in giorni festivi. Ma attenzione, se la questione ‘Blue Monday‘ si regge (sostanzialmente) su una trovata pubblicitaria, la suggestione tiene.
All’effetto (reale) sull’umore delle poche ore di luce in inverno, quest’anno si aggiungono poi quelli combinati di un meteo uggioso (in Italia), la nostalgia del periodo natalizio appena trascorso, ma anche le incertezze geopolitiche e la presa di coscienza che i buoni propositi formulati per l’anno nuovo stiano già (in molti casi) miseramente fallendo. Non solo: il lunedì di per sè è davvero un giorno difficile, come dice la scienza.
Effetto lunedì
I ricercatori dell‘University of Tokyo hanno infatti scoperto che il rischio di suicidio varia in base al giorno della settimana e alle festività: in alcune giornate questo pericolo è più elevato, un trend che si conferma a livello globale.
Come si legge nel lavoro pubblicato sul ‘BMJ’, gli scienziati hanno utilizzato dati dal 1971 al 2019 relativi a 740 località in 26 Paesi, raccolti dal database Multi-City Multi-Country Collaborative Research Network per valutare le variazioni a breve termine del rischio di suicidio in relazione al giorno della settimana e alle festività nazionali. Così hanno scoperto che il lunedì e il giorno di Capodanno erano universalmente correlati a un rischio elevato, mentre i fine settimana e gli altri giorni festivi, o i giorni successivi, variavano in base alla regione considerata.
“Il nostro studio analizza come vari il rischio di suicidio in base al giorno della settimana e mette a confronto le festività come Capodanno, Natale e le feste nazionali, con i giorni normali”, ha spiegato la professoressa Yoonhee Kim del Dipartimento di salute ambientale globale presso l’Università di Tokyo. “Abbiamo scoperto che il lunedì e il giorno di Capodanno erano associati a un rischio di suicidio più elevato nella maggior parte dei Paesi, probabilmente a causa dell’aumento di stress corrispondente all’inizio di un nuovo ciclo. Invece il pericolo che si corre a Natale era generalmente meno pronunciato e variava tra le regioni”.
Nel piatto un aiuto salva umore
Insomma, la scienza conferma che il lunedì è una giornata difficile per tutti. E quando meteo, clima e luce non aiutano, il Blue monday è assicurato. Ma attenzione, non parliamo a caso di ricette. Un alleato per risollevare l’umore può arrivare proprio dagli alimenti.
Frutta secca come le mandorle, frutti di bosco, farro, formaggi, asparagi, legumi e uova sono ideali per combattere gli effetti del Blue Monday come ricorda Coldiretti, che suggerisce di portare in tavola oggi un mix di alimenti ricchi di triptofano, aminoacido essenziale presente in vari alimenti. Combinato con carboidrati, ferro e vitamine del gruppo B, il triptofano stimola infatti la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore del buonumore. Una ricarica preziosa per superare gli ostacoli di questo (e altri) lunedì.