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Il burnout porta i dipendenti più giovani a rifiutare il lavoro extra

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Velasco25 Articolo

Non è un segreto che i dipendenti lottino costantemente per trovare il perfetto equilibrio tra lavoro e benessere. Ma navigare in queste acque può essere difficile: molti sono costretti a rispettare i mandati di rientro in ufficio, a usare i giorni di ferie per fare commissioni e, in generale, a lottare contro il burnout.

Questo senso di stress porta i dipendenti a rifiutare impieghi extra. Circa il 65% dei lavoratori si sente autorizzato a non assumersi responsabilità aggiuntive sul posto di lavoro, secondo un nuovo rapporto di Resume Now, una piattaforma per cercare opportunità lavorative. I dipendenti più giovani, ossia gli under 25, sono il gruppo più propenso a rifiutare il lavoro extra, con il 77% del totale che dichiara di sentirsi autorizzato a dire qualche no.

“I risultati del rapporto sul burnout continuo e diffuso e sulle sfide per la salute mentale dei lavoratori evidenziano la continua lotta per bilanciare le aspettative di carico di lavoro con il benessere personale”, ha dichiarato in un comunicato Keith Spencer, esperto di carriera di ResumeNow e autore del rapporto. “Nonostante gli sforzi per stabilire dei limiti e cercare supporto, l’impatto del lavoro extra sulla salute mentale e sul tempo personale rimane una preoccupazione significativa”. Sebbene un numero significativo di dipendenti dica di no a progetti extra, non tutti si sentono abbastanza sicuri di farlo. L’indagine ha rilevato che gli uomini (69%) sono più a loro agio nel rifiutare responsabilità aggiuntive rispetto alle donne (62%). Inoltre, se da un lato i dipendenti più giovani rifiutano più mansioni extra rispetto ai loro colleghi, dall’altro riferiscono di provare sia sollievo (45%) che senso di colpa (26%) nel porsi questi limiti.

Secondo il rapporto, i datori di lavoro potrebbero ridurre il senso di burnout dei dipendenti. Ad esempio con la creazione di una cultura di sostegno che dia potere ai lavoratori, in particolare ai professionisti a metà carriera e alle donne; la promozione di carichi di lavoro gestibili; la comprensione dell’impatto emotivo delle decisioni sul carico di lavoro; la rivalutazione della distribuzione delle mansioni e la fornitura di strumenti che aiutino i dipendenti a gestire le aspettative, ridurre lo stress e aumentare la produttività.

“Sebbene molti dipendenti stiano adottando misure proattive per affrontare lo stress, tra cui la definizione di limiti e la ricerca di supporto, l’impatto del lavoro extra sulla salute mentale e sul tempo personale rimane una sfida significativa”, ha dichiarato Spencer.

Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com

Foto: MEMENTOJPEG – GETTY IMAGES

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