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Influenza in risalita in Italia, il punto del virologo

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Adyen Articolo
Velasco25

“Dopo la ‘pausa’ delle festività, non tanto per la chiusura delle scuole, quanto per la riduzione dei medici ‘segnalatori’, la stagione dell’influenza riparte. I più colpiti restano i bimbi e la situazione, pur se meno pesante rispetto alle attese, è di nuovo in risalita. A fare la differenza è il fatto che tra i casi di influenza non c’è stata la preponderanza del virus H3N2 di origine austrialiana, ma un mix con l’H1N1. C’è ancora un po’ di Covid e di Metapneumovirus, conosciuto ed esaminato oggi grazie alle techiche di analisi che ci danno un quadro più chiaro dei virus in circolazione”.

Parola di Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano, che si aspettava la risalita dei casi e analizza con Fortune Italia gli ultimi dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità (Iss).

Influenza in ‘sordina’, cosa dobbiamo aspettarci

 


 

I numeri in Italia

Nella prima settimana del 2025 l’incidenza di influenza e virus cugini in Italia è pari a 11,3 casi per mille assistiti (eravamo 9,9 nella settimana precedente). Nella stessa settimana della scorsa stagione la curva cominciava la sua discesa. A essere stati contagiati nei giorni tra Capodanno e l’Epifania sono stati circa 667.000 connazionali, per un totale di  5.851.000 italiani messi a letto da questi patogeni dall’inizio della sorveglianza.

Mentre la Gran Bretagna fa i conti con una stagione pesante, nella settimana dal 30 dicembre al 5 gennaio l’incidenza dell’influenza in Italia appare stabile nelle fasce di età pediatrica, mentre è in aumento nei giovani adulti e negli anziani. I bambini sotto i cinque anni comunque contano 21,4 casi per mille assistiti (21,7 nella settimana precedente). A livello geografico invece le aree più colpite sono la provincia di Bolzano oltre a Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia.

Il mix e il Metapneumovirs

Avrete letto nei giorni scorsi dell’allarme Metapneumovirus in Cina. Ebbene, tra i campioni analizzati dall’Iss c’è un vero e proprio mix di patogeni, oltre all’influenza: 113 (6,9%) sono risultati positivi per il virus respiratorio sinciziale, 42 (2,6%) per Sars-CoV-2 e i rimanenti per altri virus respiratori tra cui Rhinovirus, Coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, Adenovirus, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali e Bocavirus.

“Il Metapneumovirus lo conosciamo dal 2001 e nei fatti è sempre stato una parte importate nelle infezioni respiratorie”, puntualizza Pregliasco “Tra i 262 virus che fanno parte delle infezioni respiratorie acute, possiamo mettere in una sequenza di gravità l’influenza, il Metapneumovirus, il virus respiratorio sinciziale, con poi i patogeni via via a scalare e in fondo il Rhinovirus. Insomma, ora sappiamo che il Metapneumovirus è uno dei protagonisti della stagione influenzale, ma ‘niente di nuovo sul fronte Occidentale'”.

Cosa accadrà nei prossimi giorni?

“Questo periodo vede piuttosto impegnati i pronto soccorso: dobbiamo considerare questo come il momento clou della stagione. Dopo i viaggi, i baci e gli abbracci delle feste, riparte la circolazione dei virus respiratori, che possono essere insidiosi per anziani, bambini e soggetti fragili. Dunque restiamo col fiato sospeso rispetto a una eventuale ulteriore salita dei casi, a fronte di una stagione influenzale che al momento appare di media entità”, conclude Pregliasco.

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